Da parte di Tucci e Maccarone “c’è stato un attacco sconclusionato” perché “nessuno ha detto no alla Multiutility” ed inoltre “i sindaci di diverso colore politico – ed in primis Nicoletta Fabio – hanno fatto fronte comune a difesa della tutela del territorio”.
Andrea Rossi, presidente di Intesa, respinge con forza le affermazioni dei vertici locali di FdI Siena contenute in una nota e ricorda come i primi cittadini che fanno parte del comitato strategico della società “si siano spogliati della propria appartenenza partitica” per “dare una linea chiara” al consiglio d’amministrazione.
“Nessuno, sia nel comitato che nel cda, ha detto no alla Multiutility- chiarisce Rossi – . È però evidente come in un progetto si possa essere subalterni oppure si possa partecipare in modo attivo su scelte che incidono dal territorio”.
Ed è così che si spiega anche la decisione del cda di Intesa di deliberare una richiesta di assemblea ad Estra. La società – che detiene il 25% della holding dell’energia e che dovrebbe detenere il 13% della multi servizi – vuole conoscere nel dettaglio i patti parasociali fatto da Alia e Coingas, le strategie future ed il piano industriale di Estra.
“Non recederemo – ha ribadito Rossi – ma vogliamo sapere cosa è meglio per il futuro dei soci e dei 200 lavoratori impiegati in questo territorio”.
Intanto Intesa sta ampliando la sua attività tra i comuni soci: “Per loro stiamo già attivando servizi. E ad esempio siamo attivi sia nella gestione dell’illuminazione pubblica che nella riqualificazione di alcune scuole, anche grazie ai fondi Pnrr – conclude Rossi -. Io ho trovato una realtà sana e con i conti a posto e per questo ringrazio il mio predecessore”.
Katiuscia Vaselli