Istigazione al terrorismo, indagato un senese

polizia postale
Attraverso internet esaltavano il califfo nero e l’ideologia dello stato islamico. Tre le persone indagate dalla Procura distrettuale di Catania per istigazione ad atti di terrorismo tramite internet.
Tra questi anche un impiegato 37enne di Siena, con precedenti di polizia per spaccio di stupefacenti, atti persecutori e ricettazione. L’uomo era collegato attraverso i social network a Torino, con uno studente marocchino di 20 anni e a Reggio Emilia ad un 33enne, con precedenti di polizia per associazione finalizzata ad atti di terrorismo, reati di resistenza, violenza ed oltraggio a pubblico ufficiale.
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Agenti della polizia postale di Siena, insieme al personale della Questura hanno eseguito perquisizioni in città nei confronti dell’impiegato e poi anche a Torino e a Reggio Emilia.
Le indagini sono state avviate dal compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale di Roma, in seguito al monitoraggio della Rete finalizzata al contrasto del terrorismo internazionale. L’operazione odierna si inserisce nel più ampio contesto della intensificata attività antiterrorismo condotta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni a partire dall’autoproclamazione dello Stato Islamico del giugno 2014.
In particolare, le quotidiane attività di controllo effettuate on line dal personale della Specialità, avevano evidenziato la presenza su Facebook di alcuni profili, verosimilmente in uso a soggetti di nazionalità italiana o comunque qui residenti, che condividevano l’ideologia dello Stato Islamico del Califfato.
Attraverso la verifica delle comunità virtuali, gli investigatori sono così potuti risalire ai tre giovani collegati tra loro sui social, ove condividevano l’ideologia Daesh.
I risultati investigativi hanno portato la locale Procura Distrettuale ad emettere dei decreti di perquisizione a carico degli indagati, amministratore del gruppo Facebook “Musulmani d’Italia”.
L’odierna operazione si inserisce nel più ampio contesto della intensificata attività antiterrorismo condotta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni a partire dall’autoproclamazione dello Stato Islamico del giugno 2014.

Gli attacchi terroristici avvenuti anche in Paesi dell’Unione Europea e il sempre più diffuso ricorso alla rete Internet da parte delle organizzazioni terroristiche facenti capo al Daesh, come strumento di diffusione delle ideologie più radicali e di rivendicazione e come mezzo complementare di attuazione della strategia jihadista, hanno, infatti, imposto l’intensificazione dell’attività di prevenzione e contrasto attraverso percorsi investigativi che prevedono relazioni sinergiche tra tecniche di indagine tradizionali e informatiche tra la Specialità, la Polizia di Prevenzione ed il comparto intelligence.
Inoltre, al fine di prevenire turbative e pericoli per l’ordine e la sicurezza pubblica, la Polizia Postale e delle Comunicazioni provvede anche al costante monitoraggio della Rete per individuare illecite azioni attività di proselitismo concernenti iniziative di carattere razzista, xenofoba, sessuofobica o comunque ispirate a reati di odio.