Il Prefetto di Siena, Maria Forte, ha presieduto oggi una riunione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione nella sua composizione collegiale per sottolineare l’importanza di tenere alta la guardia sul fenomeno del caporalato anche sul nostro territorio, vocato all’agricoltura in molte zone della provincia. In particolare ha richiamato il protocollo sottoscritto il 14 luglio 2021 dal Ministero dell’Interno con il Ministero del Lavoro, delle Politiche Agricole e l’ANCI per l’attuazione di misure di prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo e del caporalato in agricoltura. Passaggi fondamentali nella lotta al caporalato sono la crescita culturale del contesto, lo sviluppo del lavoro di rete e la promozione della cultura dei diritti umani e della legalità. Proprio in attuazione del protocollo il Prefetto ha comunicato ai presenti alla riunione l’istituzione nell’ambito del Consiglio territoriale per l’Immigrazione di un Tavolo permanente provinciale per la prevenzione ed il contrasto allo sfruttamento lavorativo e del caporalato in agricoltura, quale punto di raccordo e di riferimento per il monitoraggio del fenomeno del caporalato, per l’analisi di dati e dei bisogni locali, utili per la definizione di indirizzi e linee di intervento da attivare in coerenza con il piano triennale della lotta al lavoro nero ed allo sfruttamento lavorativo e per la programmazione degli interventi su base provinciale.
Al Tavolo saranno chiamati tutti gli enti componenti del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione – che a diverso titolo e competenze possono offrire un valido contributo per le attività innanzi citate. “Sono certa – ha detto il Prefetto Forte – che questo territorio ancora una volta favorirà l’attivazione di sinergie tra istituzioni e società civile per potenziare la promozione della legalità della sicurezza sui luoghi di lavoro ed il rispetto della dignità umana”.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati anche i risultati del Progetto IN.TE.SE. (Integrazione nel Territorio Senese) finanziato con i fondi FAMI 2014 – 2020 (fondo Asilo Migrazione Integrazione) che è volto al miglioramento della governance territoriale nella gestione del fenomeno migratorio. Il progetto, che ha tra gli obiettivi anche la realizzazione di interventi di prevenzione e contrasto al fenomeno del caporalato ed ha riscosso gli apprezzamenti del Presidente della Consulta contro il caporalato, On. Roberto Maroni, ha visto l’attivazione di una un’unità mobile composta da operatori con competenze in ambito di psicologia, antropologia e lavoro, che attraverso interviste ai richiedenti asilo ospiti dei Centri di accoglienza straordinaria, cerca di intercettare, anche eventuali fenomeni di lavoro sommerso. E’ in essere, inoltre, un’attività di monitoraggio (attraverso la consultazione delle banche dati INPS), presso gli uffici della Prefettura, della situazione lavorativa degli ospiti dei CAS, tali dati saranno incrociati con i dati qualitativi provenienti dalle interviste effettuate negli stessi. Quanto al potenziamento delle procedure operative per la precoce rilevazione delle vulnerabilità dell’utenza straniera, con particolare riferimento alla fragilità psichiatrica e alle dipendenze, è stata formalizzata una apposita procedura che ha l’obiettivo di fornire agli enti gestori dei CAS presenti in provincia un modello operativo per la prevenzione, rilevazione e presa in carico di migranti vulnerabili, ovvero portatori di bisogni socio-sanitari e/o esigenze di tutela specifiche, da attuare in integrazione con la rete dei servizi socio-sanitari e in collaborazione con gli attori della rete.