Siena

Italexit Siena: “Chi si vaccina fa bene, ma il green pass resta uno strumento discriminatorio”

“Il coordinamento provinciale di Italexit di Siena, a seguito dell’articolo apparso ieri sul presidio previsto per il giorno 4 agosto in piazza Salimbeni, precisa che la nostra partecipazione è stata decisa a seguito degli ottimi rapporti che, da tempo, intratteniamo con gli amici del movimento R2020 di Siena, i quali, a differenza di altri, non concentrano la loro lotta politica esclusivamente sull’aspetto dei vaccini, argomento che, per quanto ci riguarda, comincia a diventare assolutamente stucchevole e fuorviante”. Questo quanto si legge nel comunicato stampa diffuso dal partito di Italexit a proposito del presidio previsto per domani a Siena.

“Lo affermiamo di nuovo con forza: per noi chi si vaccina fa bene a farlo, così come va rispettato chi non si vaccina, punto -continua la nota-. Diverso è il problema del green pass che si pone, a tutti gli effetti, come uno strumento, in primis anticostituzionale, e poi altamente discriminatorio, dato che finisce per dividere i cittadini in due fasce: quelli ‘virtuosi’, i possessori della carta verde, ai quali tutto sarà concesso, e i pericolosi “untori”, quelli che non avranno la carta e che saranno privati di libertà e diritti, fra l’altro tutti tutelati dalla Costituzione. Nulla vieta, questo è il punto, che un domani, nemmeno troppo remoto, chi ci comanda decida di istituire altri lasciapassare riservati magari a chi giura fedeltà alla Ue, o a chi aderisca all’abolizione delle patrie in favore di un unico stato globale mercatistico”.

“Siamo fermamente contrari al “concetto” di un passaporto -conclude-, mascherato da carta verde, che discrimini, divida la popolazione e che controlli la vita dei cittadini in eterno: oggi è collegata all’aspetto vaccinale, domani chissà a che cosa. Per il resto, gli argomenti a cui teniamo sono il lavoro, le condizioni retributive, sempre più incerte, le tutele per i lavoratori, il rispetto e la salvaguardia dei ceti medi, la salute e l’istruzione pubblica  gratuite, l’intervento dello Stato nell’economia per garantire giustizia e democrazia. Che lo scontro si apra, e sia pure aspro, ma non fra chi è a favore dei vaccini e chi, come noi, è perla libertà di scelta (questione che dovrebbe risolversi all’interno della sfera privata) bensì fra chi continua a stare dalla parte del sistema neo liberale, artefice di ingiustizie e iniquità e chi, invece, vuole applicare la Costituzione italiana che, fino a prova contraria, è ispirata a principi solidaristici e keynesiani”.

emanuele giorgi

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