L’Italia si conferma leader nell’oleoturismo su scala mondiale, superando la Spagna per numero di degustazioni e offerta di esperienze legate all’olio extravergine d’oliva.
A rivelarlo è una recente indagine di Compare the Market AU, riportata da “La Repubblica”, che classifica l’Italia come il secondo miglior Paese al mondo nel comparto dell’olio, dietro la Spagna e davanti a Grecia, Turchia e Albania.
Se la Spagna rimane il primo produttore mondiale di olio d’oliva (per i quantitativi), l’Italia (che si posiziona la secondo posto per i quantitativi prodotti), si distingue per la capacità di saper valorizzare questo prodotto tipico attraverso un’offerta turistica ricca e variegata. Degustazioni, eventi (come “Frantoi aperti” in Umbria, o quelli nel Garda Trentino) ed esperienze immersive tra gli uliveti hanno reso l’Italia una meta ambita per gli amanti dell’olio extravergine. Una tendenza avviata dalla promozione del vino molti anni addietro e che adesso abbraccia sempre più prodotti della gastronomia del Belpaese, come salumi, formaggi e altro.
I dati rilevano che l’Italia primeggia per numero di degustazioni e offerta di esperienze, come ad esempio il campeggio negli uliveti o il giro in mongolfiera proposto da alcune aziende agricole. La classifica tiene conto di diversi fattori, tra cui produzione, numero di degustazioni, qualità degli oli locali e presenza sui social media. Non si può trascurare il fatto che nel nostro paese si produce olio di oliva extra vergine in 18 regioni su 20, ciò permette al turista di conoscere questa eccellenza locale, pressoché in qualsiasi posto si trovi. È interessante notare che per cultura e tradizioni culinarie ai primi 6 posti della classifica si trovano paesi dell’area mediterranea: dopo Spagna e Italia, abbiamo Grecia, Turchia, Albania e Marocco, seguito da Argentina, Portogallo, Tunisia, e Australia.
Stefania Tacconi