Era proprio arrabbiata la signora Maria (nome di fantasia), seduta di fronte al Brigadiere della Stazione Carabinieri di Viale Bracci, a raccontare come qualcuno le avesse sottratto il bancomat dal portafoglio e le avesse prelevato 250 euro. A parte il danno, era stata costretta ad andare in banca per bloccare la carta e li le avevano detto del prelievo. La donna, raccontati i fatti senza esternare sospetti su nessuno, concludeva il verbale raccolto dai Carabinieri, con una dichiarazione di querela contro ignoti.
Come ben si può immaginare, i Militari dell’Arma si recavano immediatamente dopo la verbalizzazione, presso la filiale della banca dove era stato fatto il prelievo bancomat e, acquisite le immagini dell’impianto di videosorveglianza nell’orario esatto della sottrazione, potevano osservare una donna straniera di circa 40 anni che con assoluta naturalezza effettuava l’operazione bancaria. Quel volto ai Carabinieri non diceva nulla, ma forse alla parte lesa qualcosa poteva significare. Giungeva ancora Maria in caserma e raccontava di un miracolo, la carta bancomat che lei aveva bloccato le era ricomparsa nel portafoglio. Non ci si poteva credere, dunque quella carta aveva qualcosa di magico? Oppure no? Molto perplessa, la signora si sedeva a visionare le immagini al computer e, con estrema sorpresa esclamava: “non è possibile! Quella è la mia badante! Chi l’avrebbe mai potuto pensare, è un angelo!”.
A questo punto per meglio comprendere la situazione, per quanto la ricomparsa del bancomat nella borsetta di Maria costituisse già una prova di come la sottrazione fosse avvenuta in ambiente domestico, i Carabinieri convocavano la badante alla quale chiedevano lumi sul video che la inchiodava a quel prelievo. Senza scomporsi e con assoluta prontezza, la straniera asseriva di aver incontrato dalle parti della Tognazza un povero infermo che viaggiava su una sedia a rotelle, mossa a compassione gli aveva chiesto se avesse bisogno di qualcosa e questi le aveva chiesto di fargli un prelievo col suo bancomat perché da solo non ci riusciva, le aveva quindi fornito quel bancomat e il codice PIN e lei, con generosità estrema, si era spesa in prima persona per rendere un servigio al pover’uomo. I Militari non hanno voluto credere a questa improbabile versione.
Ora si tratterà di vedere se potranno credervi i magistrati senesi ai quali questa vicenda è stata riferita con informativa di reato. Tra l’altro la signora Maria ha cominciato a riflettere e riferire su strani ammanchi di oggetti e di denaro avvenuti da un po’ di tempo a questa parte a casa sua. Aveva pensato fosse colpa di qualche forma di sbadataggine senile, ma ora le viene da pensare altro.