La Cgil dice no all’autonomia differenziata: “In questo modo si spezza il Paese”

La Cgil dice no alla bozza, all’idea e al progetto relativi al tema dell’autonomia differenziata: una questione ripresa dall’esecutivo del premier Giorgia Meloni e che torna a far discutere l’opinione pubblica del Paese. Il timore è che l’istruzione possa divenire ora materia regionale, e che quindi ogni Regione possa decidere per proprio conto ad esempio le materie di insegnamento scolastico o anche come impegnare e utilizzare le proprie risorse. La Cgil ha quindi dato vita all’iniziativa in difesa di un insegnamento pubblico uguale e con gli stessi diritti per tutti e contro il dimensionamento scolastico.

A Siena questa mattina ha fatto tappa il “camper dei diritti”, che si è posizionato nel piazzale fratelli Rosselli per informare e sensibilizzare i cittadini. “Stesso Paese, stessi diritti. La conoscenza non si spezza” lo slogan della mattinata. Accanto al camper, per parlare con i cittadini, erano presenti il segretario generale della Cgil di Siena Fabio Seggiani e la segretaria generale della Flc Cgil di Siena Anna Cassanelli. Ed è arrivato a dire la sua sulla questione anche il rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari.

“Se realizzato, il progetto dell’autonomia differenziata porterà alla disarticolazione di un sistema di diritti universalmente riconosciuti e che sono sanciti dalla nostra Costituzione”, il commento di Anna Cassanelli. “Si tratta di una lesione ai diritti costituzionali”, ha sentenziato il segretario generale della Cgil di Siena, Fabio Seggiani. Questo il commento del rettore Tomaso Montanari: “È come una secessione dei ricchi, si vanno a rompere i vincoli di solidarietà che sono fondamentali in un Paese. In qualche modo così viene meno l’unità d’Italia, è un anti-Risorgimento e chi ha più soldi scappa con la cassa”.