“Una fotografia, come diceva Edouard Boubat, è ‘qualcosa strappato alla vita’, nel caso di Vivian Maier, i suoi numerosissimi autoritratti costituiscono una configurazione della sua identità, un’identità che ora ha preso il suo posto in un perpetuo presente, costantemente ripetuto e sotto il sigillo della Storia”. Parole di Anne Morin curatrice, insieme a Loredana De Pace, della mostra “Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double” composta da 93 autoritratti che attraversano la misteriosa vita dell’artista americana, in programma nei Magazzini della Corticella del Santa Maria della Scala, a Siena, dal 16 dicembre 2022 al 16 marzo 2023.
La mostra ripercorre l’opera della famosa tata-fotografa che, attraverso la fotocamera Rolleiflex e poi anche con la Leica, trasporta i visitatori per le strade di New York e Chicago, dove i continui giochi di ombre e riflessi mostrano la presenza-assenza dell’artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante. L’allestimento al Santa Maria della Scala accompagna il visitatore lungo tre sezioni: la prima è dedicata a “L’OMBRA”, intesa come autorappresentazione: un tema che attraversa il lavoro di Vivian Maier sin dai suoi esordi, nei primi anni Cinquanta, fino agli anni Novanta. Con “IL RIFLESSO”, a cui è dedicata la seconda sezione, che Vivian Maier reinterpreta il campo lessicale della fotografia attraverso l’idea di auto-rappresentazione. Infine l’ultima sezione e dedicata a “LO SPECCHIO”, un oggetto che appare spesso nelle immagini di Vivian Maier. È frammentato o posto di fronte a un altro specchio oppure posizionato in modo tale che il suo viso sia proiettato su altri specchi, in una cascata infinita. Nelle splendide immagini in mostra al pubblico, dal 16 dicembre 2022 al 16 marzo 2023, al Complesso Museale Santa Maria della Scala vedremo la seconda metà del Novecento con gli occhi e negli occhi di un’icona della storia della fotografia: in una location quanto mai affascinante quale quella della Corticella.
Proprio la Corticella che oggi è tornata oggi a essere visitabile. Il completamento del Restauro della Corticella costituisce infatti la prima importante tappa dell’intervento denominato “lavori di restauro e recupero della strada interna e di realizzazione di nuovi spazi espositivi nel complesso Santa Maria della Scala”. Il costo complessivo di questo intervento è di tre milioni e cinquecentomila euro, finanziato dalla Regione Toscana, a cui si aggiunge un cofinanziamento di un milione e cinquecentomila euro del Comune di Siena, utilizzato per altri lavori necessari per l’adeguamento antincendio già completati negli anni scorsi, che porta il costo totale dell’operazione a cinque milioni di euro. I lavori in appalto, per il restauro della strada interna, hanno avuto inizio nell’agosto 2020 ed avranno fine alla metà del 2023. Nell’ambito dell’appalto si conclude però oggi una prima fase che rende fruibile la Corticella, in tutta la sua altezza, ed alcuni magazzini circostanti, mentre è in corso di completamento la porzione di strada interna che porta dalla Corticella al resede posteriore del Santa Maria della Scala, verso il Fosso di Sant’Ansano.
I lavori hanno consentito, prima di tutto, di installare una copertura vetrata sulla Corticella, in vetro strutturale ed acciaio corten, pedonabile ed accessibile dal settimo livello del complesso, nella quale sono integrati i dispositivi di evacuazione dei fumi in caso di incendio. È stata quindi eliminata la gigantesca copertura, che fu installata almeno 40 anni fa, in tubi da ponteggio e pannelli in onduline, che sovrastava anche parte dei tetti adiacenti. L’installazione della nuova copertura è stata particolarmente complessa a causa delle difficoltà di movimentazione e transito nelle vie cittadine delle strutture e dei pannelli vetrati, da collocare al centro del complesso museale, ad altezza di oltre 30 metri. Il passaggio dei mezzi nel centro cittadino è stato possibile, benché al limite della possibilità di ingombro e di portanza stradale.
Ancor prima dell’esecuzione della nuova copertura sono stati consolidati e sottoposti a manutenzione i tetti circostanti alla Corticella, e sono stati restaurati i paramenti murari delle pareti sovrastanti la nuova copertura. Le lunghe operazioni di restauro sono state poi estese a tutte la pareti murarie in elevazione nella Corticella, ai tetti interni alla corte e ai vari manufatti architettonici presenti. Il restauro è stato caratterizzato da interventi di tonalizzazione cromatica delle tracce e delle alterazioni che si sono incontrate, in modo da consentirne ancora il riconoscimento limitandone però il risalto rispetto al laterizio delle murature ancora integro.
Particolarmente delicato è stato il restauro del pavimento della Corticella, dove si sono portati alla luce e restaurati tratti di vecchia pavimentazione medievale in pietra serena ed in cotto. Nelle parti di questa che già erano state alterate, in epoca ospedaliera, per incassare vecchie canalizzazioni elettriche, si è provveduto con l’inserimento e l’integrazione di listelli e mattoni nuovi appositamente prodotti per il Santa Maria della Scala, poi utilizzati in modo estensivo nella ampie porzioni in cui la vecchia pavimentazione era già del tutto assente.
I lavori di restauro architettonico sono stati integrati con interventi di razionalizzazione ed adeguamento degli impianti elettrici, di illuminazione e termoidraulici. È stato curato con attenzione anche l’aspetto della prevenzione incendi, con riguardo sia all’intervento complessivo che prevedrà la messa in esercizio dell’intera strada interna, sia anche ai singoli lotti che saranno attivati, a cominciare appunto dalla Corticella.
La spesa fino ad ora sostenuta, che però comprende anche vari lavori eseguiti nel tratto non ancora aperto della strada interna, oltre alle varie somme a disposizione, è di oltre due milioni e mezzo di euro.
“Con questa mostra – dichiara il sindaco di Siena Luigi De Mossi – non solo apriamo le porte del Santa Maria della Scala a un’artista di livello internazionale, ma apriamo i nuovi spazi della Corticella, per la conclusione di una seconda parte, dopo quella relativa all’antincendio, di recupero, riqualificazione e rivitalizzazione del Santa Maria della Scala. Un altro obiettivo raggiunto da questa amministrazione, con un cantiere concluso e uno spazio già utilizzabile e utilizzato con questa mostra. Un attento lavoro di recupero e restauro che abbiamo curato con grande dedizione dei nostri dipendenti e che restituisce alla comunità quello che era un vero e proprio snodo dei percorsi all’interno del Vecchio Spedale, conosciuto come ‘corte della cisterna’: mi piace pensare che quello che era un punto di convergenza di uomini e merci, che arrivavano della strada coperta e dalla sovrastante ‘porta dei vetturali”, adesso sia un vero e proprio snodo culturale del Santa Maria della Scala. Un ambiente rinnovato e moderno. Tra l’altro proprio in continuità con questo cantiere sta proseguendo a passi spediti anche quello relativo alla strada interna, altro progetto importantissimo per il Vecchio Spedale e altro spazio che restituiremo alla città”.
Due eventi che coincidono e che richiamano anche il tema del doppio presente negli scatti di Miss Viv: “Il Santa Maria della Scala riscopre, oggi, gli spazi della cosiddetta “Corticella” e lo fa nel migliore dei modi: esponendo 93 autoritratti firmati dall’icona mondiale della street photography Vivian Maier”, commenta Lucia Cresti, presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala. “Come Fondazione – prosegue – abbiamo fin da subito accolto con molto piacere questa mostra e deciso con convinzione di esporre le opere nei suggestivi spazi dei Magazzini della Corticella. Non ci poteva essere occasione migliore se non quella di una mostra delle uniche fotografie, anch’esse ritrovate, di Vivian Maier per accompagnare i visitatori alla riscoperta, dopo il lungo restauro, della splendida corte trecentesca”. Cresti ha inoltre ricordato che “l’esposizione “Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double” rimarrà aperta al pubblico fino al 16 marzo 2023 e va ad ampliare la proposta espositiva del museo che, nelle nostre intenzioni, deve sempre di più rappresentare una realtà dinamica e aperta a tutte le espressioni della creatività e dell’arte”.