Non i lavori per il nuovo distretto sanitario ma giacigli di fortuna, sacchi a pelo e resti di bivacchi, utilizzati da immigrati che cercano riparo lontano da occhi indiscreti: è quanto sta accadendo all’ex sede della Provincia di viale Sardegna, che è stato segnalato in un comunicato da Azione Siena.
“Lo spazio, annunciato come fulcro dei servizi di prossimità per i cittadini, rischia di diventare simbolo di abbandono e degrado urbano – l’allarme del partito.
Il silenzio dell’amministrazione comunale sulla vicenda è inaccettabile. Nonostante le dichiarazioni di principio e le prese di posizione nazionali di Fratelli d’Italia sul tema della gestione dei flussi migratori, a livello locale la situazione sembra sfuggire di mano, senza risposte concrete né progetti di accoglienza o alternative all’uso improprio della struttura. Ad aggravare il tutto, l’inerzia di chi, a vario titolo, nelle rispettive competenze, tecniche e politiche, comunali e regionali, si sarebbe dovuto occupare di dare seguito ai lavori”.
Il destino dell’edificio di viale Sardegna, proseguono,” rimane dunque incerto. L’attesa casa di comunità, con la sua centrale operativa sanitaria, per ora resta soltanto un annuncio. Nel frattempo, l’area continua a raccontare una storia di promesse mancate, tensioni sociali e carenze gestionali che la città non può più permettersi di ignorare – aggiungono-. Da parte di questa amministrazione l’ennesima dimostrazione di incapacità nella gestione del fenomeno, ritenendo di poterlo risolvere limitandosi a sfollare gli occupanti dai siti da loro inizialmente eletti a dormitorio (la Fortezza, il parcheggio di porta San marco o della stazione ferroviaria) senza offrire adeguata alternativa. Pur non accettandolo, non dobbiamo meravigliarci se poi, come sta succedendo, nei vicoli piu defilati, queste persone fanno del selciato il loro giaciglio. Un’inerzia colpevole della nostra amministrazione dalla quale pretendiamo risposte e urgenti e chiare indicazioni riguardo ai provvedimenti che si vorranno adottare per risolvere definitivamente il problema”, concludono.