La didattica a distanza “ha salvato l’anno accademico 2019/20 e ha consentito agli atenei di non generare ritardi nelle carriere degli studenti”. E’ l’opinione del rettore dell’università di Siena Francesco Frati che è intervenuto per commentare una ricerca dell’università di Torino, pubblicata su un articolo de La Repubblica. Lo studio ha rilevato che il 54 per cento degli ordinari, associati e assistenti ascoltati sostiene che le lezioni online debbano esserci anche a fine settembre, per il prossimo anno accademico, integrate alle lezioni in presenza.
Anche a Siena, nel primo semestre, “l’esperienza della didattica a distanza durante il lockdown costituirà un bagaglio di conoscenze molto importante sia per venire incontro alle esigenze degli studenti internazionali e di tutti quelli che saranno impossibilitati a venire a Siena ed evitando, così, di perderli, sia come potenziale utile integrazione della didattica tradizionale“, aggiunge Frati che però poi chiarisce “a pandemia conclusa non vedo necessaria la totale duplicazione della didattica in aula e via streaming -sincrona o asincrona-, mentre credo che sia importante una riflessione su come gli strumenti digitali possano rendere le lezioni frontali più interessanti e più efficaci sul piano dell’apprendimento e della verifica”.
Il rettore ha poi commentato i numeri degli appelli d’esame e dei laureati durante l’emergenza lockdown, i primi dati rilevati testimoniano che l’attività dell’ateneo è stata addirittura migliore rispetto al 2019, nonostante le difficoltà dovute alla chiusura totale: “abbiamo laureato lo stesso numero di studenti del medesimo periodo dell’anno accademico precedente e fatto il 4% di appelli di esame in più – afferma -. Grazie al supporto degli uffici e dei tecnici dell’Ateneo, tutti i docenti si sono rapidamente adattati alla nuovo modalità di erogazione della didattica”.
Per il futuro, “c’è grande desiderio di ritorno alla didattica in aula, soprattutto da parte degli studenti. E così faremo, in piena sicurezza, all’ateneo di Siena, salvo clamorosi peggioramenti della situazione epidemiologica”, conclude.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi