La drogheria Manganelli compie 145 anni: una storia di sapori passata da Piazza a via di Città

Una storia tra Piazza e via di Città: la drogheria Manganelli spegne centoquarantacinque candeline. Un traguardo importantissimo, che segna la storia di molte generazioni senesi, che negli anni hanno potuto gustare le specialità del locale, in Piazza del Campo prima, dove nel 1879 la famiglia Manganelli aprì la prima drogheria, per poi spostarsi negli anni ’70 in via di Città, dov’è tutt’ora situata.

“Spesso ci capita di sentire le storie dei clienti più datati, che ci raccontano di quando il locale sorgeva in Piazza – commenta Niccolò Cortecci, titolare attuale della drogheria -. Noi, abbiamo deciso di non buttare nulla di quello che c’era un tempo; infatti, le mensole, i vasi, i mobili, sono tutti molto antichi ed è la cosa che affascina di più sia i vecchi clienti che quelli più recenti”.

Oggi, infatti, la gestione è in mano a tre giovani senesi: Niccolò Cortecci, Giovanna Bartoli e Margherita Bartoli, che sei anni fa hanno deciso di mettersi in gioco e di portare avanti l’attività.

“Nel 2018, mio padre e quello di Niccolò, hanno deciso di mettersi in società insieme e così noi abbiamo incominciato a gestire il locale – spiega Giovanna Bartoli, titolare della Drogheria Manganelli -. Inizialmente non è stato facile, perché eravamo molto giovani, ma grazie alle collaborazioni storiche siamo riusciti ad andare avanti, soprattutto nel periodo della pandemia. Con mia sorella Margherita, inoltre, siamo state molto attente all’e-commerce, che ci ha permesso di ampliare i nostri confini”.

Per l’occasione, domani, i titolari organizzeranno un evento per l’anniversario, insieme agli amici che da una vita accompagnano l’azienda.

“Noi abbiamo aperto il 30 maggio di sei anni fa; quindi, abbiamo pensato di celebrare i vari anniversari domani sera alle 18 – spiega la titolare Margherita Bartoli -. Sarà un evento, in cui saranno presenti tutti coloro che ci hanno dato una mano in questi anni. Anche ai nostri collaboratori, dobbiamo dire grazie, poiché il merito di questi 145 anni è dovuto anche al loro lavoro”.

Pietro Federici