Un’americana raccontò la fiaba di Gaudenzia e di Vittorino: c’era un po’ di verità e parecchia fantasia, ma intorno a un Palio vero e a due protagonisti veri di esso. Era destinata ai bambini, ma commosse anche gli adulti. E Silvio Gigli costruì un triller intorno alla morte di Ganascia, quando Ganascia era vivo e vegeto, e se è vero che cose come questa allungano la vita, il romanzo del tartuchino non fece eccezione e Ganascia morì ben tredici anni dopo. Poi ci furono Fruttero e Lucentini, e con loro il Palio approdò all’alta letteratura.
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