La Flai Cgil, la Fai Cisl e la Uila Uil di Siena esprimono grande soddisfazione per l’adesione senese allo sciopero del comparto agricolo

 

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La Flai Cgil, la Fai Cisl e la Uila Uil di Siena esprimono grande soddisfazione per l’adesione senese allo sciopero di ieri, venerdì 27 aprile,  che ha riguardato l’intero comparto agricolo e forestale.

 

La giornata di sciopero proclamata a livello nazionale ha visto una grande adesione anche in Toscana e una partecipazione al presidio davanti alla Prefettura di Firenze di circa 500 lavoratori e lavoratrici. Alle 11.30 il Prefetto ha ricevuto le Organizzazioni Sindacali regionali per ascoltare le motivazioni dello sciopero, assicurando che nella stessa giornata avrebbe informato dei contenuti dell’incontro gli organi di governo centrali.

 

“Lo sciopero – spiegano i sindacalisti senesi Paola Bittarello (Flai Cgil), Daniela Cherubini (Fai Cisl) e Andrea Berni (Uila Uil) – è stato indetto per contrastare l’inserimento nel ddl sul lavoro della possibilità di un utilizzo assolutamente indiscriminato dei voucher nel mondo agricolo, che significherebbe una destrutturazione completa del rapporto di lavoro a termine (stagionale o avventizio) in agricoltura. Ciò rappresenterebbe la totale cancellazione delle tutele più elementari dei lavoratori e delle lavoratrici del settore”.

 

I lavoratori avventizi in agricoltura rappresentano circa l’80% della forza lavoro totale.

 

In provincia di Siena i lavoratori del settore sono circa 12.000.

 

Lo sciopero di oggi ha registrato anche a Siena una grande partecipazione. Al presidio fiorentino erano presenti circa 150 lavoratori provenienti dalla nostra provincia. L’adesione allo sciopero è stata alta a partire dalle grandi aziende, come la Pac di Monteriggioni (gruppo Amadori), dove i lavoratori, circa 150, hanno aderito nella loro totalità, e Floramiata, che ha registrato un’adesione di circa il 95%. L’azienda vinicola di Brolio ‘Barone Ricasoli’ ha visto scioperare il 90% delle maestranze.

 

“Vista la grande mobilitazione – concludono i sindacati –  ci aspettiamo che le ragioni da noi rappresentate siano accolte dal governo; se così non fosse i lavoratori del settore proseguiranno con altre iniziative per difendere la dignita’ del lavoro e dei lavoratori”.