«La forza ed il sorriso»: un titolo che calza a pennello per la giornata di premiazione del Concorso Giornalistico intitolato a Roberto Romaldo, insegnante scomparso prematuramente nel 2011, quando ricopriva il ruolo di Presidente del Gruppo Stampa Autonomo di Siena. E’ stata una lezione di vita caratterizzata da commozione mista a sano divertimento, quella a cui hanno assistito gli studenti della Scuola Superiore Monna Agnese di Siena. All’inizio della mattinata è intervenuto per un saluto il presidente del Gruppo Stampa Autonomo di Siena, Andrea Sbardellati, ed il Priore della Contrada della Tartuca, Paolo Bennati. Il dirigente scolastico Valeria Bertusi ha salutato i presenti ricordando con commozione Roberto Romaldo, insegnante e suo collaboratore come delegato presso l’Istituto Monna Agnese.
Venerdì 17 maggio gli studenti sono usciti dall’aula magna del Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali, certamente arricchiti dalla toccante testimonianza di Giorgia Benusiglio, una ragazza miracolosamente salvata grazie ad un trapianto di fegato, dopo aver assunto una pasticca di ecstasy all’età di 17 anni. Vi era un silenzio suggestivo nell’aula quando le sue parole raccontavano quella terribile esperienza: prima il coma, poi il trapianto e le successive cure mediche a cui ancora oggi deve purtroppo continuare a sottoporsi. Eppure Giorgia ha mostrato la sua tenacia riuscendo ad essere magica interprete dei propri sentimenti, complice anche la giovane età che le ha permesso di toccare argomenti molto vicini agli studenti: i pericoli delle dipendenze, i rapporti con i genitori e gli amici, l’importanza di amarsi, non solo per noi, ma soprattutto per chi ci ama. «Fate della vostra vita un capolavoro. La felicità non è una meta, ma va costruita ogni giorno La vita è fatti di momenti felici e purtroppo difficili, è come i tasti del pianoforte: ci sono quelli bianchi e quelli neri, tutti insieme producono una melodia armoniosa. Il significato della resilienza è quello di amare la vita ogni giorno, trovando il coraggio di rialzarsi ogni volta che si cade». E’ scesa anche qualche lacrima di commozione fra i presenti, ma la testimonianza di Giorgia si è conclusa fra i sorrisi e un selfie scattato insieme ai ragazzi: «Stamattina con il tuo racconto mi hai davvero colpita – così una studentessa si è rivolta a Giorgia – Ci tengo a farti i complimenti per la bella persona che sei, per la testimonianza che ci hai regalato e per la capacità con cui sei riuscita subito ad entrare in empatia con noi. Hai dato informazioni dirette e chiare e credo che nessuno si potrà mai dimenticare la tua storia. Sono contenta che la vita ti abbia regalato una “seconda volta” e ti ammiro tanto per il tuo coraggio, per la forza con cui racconti la tua vita e per il messaggio che lanci». Dopo di lei è stata la volta di Marco Ottavi, in arte Zatarra, un rapper che attraverso le sue canzoni lancia messaggi educativi rivolti al mondo giovanile. Ha coinvolto studenti e professori a suon di rap: tanta allegria, ma anche un invito rivolto ai ragazzi ad inseguire i loro sogni senza mai perdere la speranza.
E’ stata poi la volta della premiazione: i vincitori, così come gli altri studenti, hanno preparato i loro elaborati, prendendo spunto dalla frase di stimolo del Concorso: «Abbi cura di splendere: storie sconosciute di persone che sanno illuminare la quotidianità», un titolo che intende spronare i giovani a cogliere intorno a loro la testimonianza di chi riesce a far splendere la propria vita nella consapevolezza che essa costituisce un bene troppo prezioso per essere sprecato e non trasformarsi in un autentico capolavoro.
Una giornata di premiazione che possa anche lanciare messaggi positivi rivolti al mondo dei giovani: era questo lo scopo con cui era stata concepita «La forza ed il sorriso» ormai otto anni fa. Un’idea che è divenuta testata d’angolo di un progetto che continua a crescere anno dopo anno.