Siena

La lettera di una madre per la pediatria delle Scotte: “Grazie. Siete unici”

“Quello che scrivo non è altro che un ringraziamento sincero per una realtà senese che deve renderci orgogliosi”. Così inizia la lettera che una madre ha inviato ai professionisti della pediatria delle Scotte di Siena. La nostra lettrice, che vuole rimanere anonima, ha voluto raccontare la propria esperienza utilizzando l’immagine di un arcobaleno.

“Mi sono presa un anno di tempo per scrivere queste righe, un quantitativo di attimi che reputo adeguato per poter esprimere, con accurata certezza e come indiscutibile verità, questo mio piccolo pensiero – scrive -. 365 giorni fa iniziava il nostro viaggio, il cui primo passo ci portò dentro a un mondo nuovo: quello del reparto di pediatria dell’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena. Chi siamo “noi” poco importa: i veri protagonisti di questa storia sono altri e adesso ve li svelo”.

“C’è il Professor Verde, che con le sue parole semplici e decise infonde speranza e chiarezza ogniqualvolta che il cielo si fa troppo ingombro di nuvole. C’è l’Oss Blu, che appena ti vede arrivare ti viene incontro sorridendo, trasformando l’agitazione in serenità. C’è anche l’infermiere Giallo e il suo gemello maestra Gialla che sprigionano entrambi una lucente forza, mentre li vedi correre avanti e indietro, tra un campanello che suona, un genitore che pretende rassicurazioni e una matita da appuntare. C’è poi dottor Viola. Leggenda narra che il suo nome derivi dal color della corazza che porta addosso, unica difesa alle ingiustizie che spesso i suoi occhi sono costretti a vedere. Ultimo (ma non ultimo) grande protagonista è mister Rosso. Fulcro pulsante di quel mondo complesso e così spesso troppo doloroso di cui ho cercato di parlarvi. Lui è la risposta a tutte le domande. Il senso di ciò che noi mamme a volte fatichiamo a comprendere. L’essenza di casa che tanto ci manca quando stiamo in quel mondo, che sia per un’ora un giorno o un mese”.

“Eccoli qua. Unici. Intercambiabili, ma complementari. Senza ognuno di loro quel posto non avrebbe l’arcobaleno – conclude la lettera -. Ogni giorno leggo ovunque parole di odio, di rabbia, di invidia e disapprovazione ed è per questo che ho voluto dirvi così, pubblicamente, il nostro Grazie”.

emanuele giorgi

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