Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Andrea Pellis, un genitore che ha segnalato di essere stato costretto a rinunciare al servizio di mensa per i propri figli in un asilo nel comune di Monteriggioni ed ha inoltre denunciato il fatto che i suoi ragazzi “subiranno una grave discriminazione rispetto a tutti gli altri bambini”, come si legge nel testo. Di seguito la lettera completa
“Vorrei mettere a conoscenza di un episodio incredibile e grave che riguarda il comune di Monteriggioni e in particolare il servizio refezione scolastica per l’asilo di Quercegrossa. Abitiamo a San Leonino, Castellina in Chianti. Abbiamo due bambini in età da asilo. Al momento di iscriverli, verifichiamo quale sia l’asilo più vicino (ovviamente Quercegrossa, Castellina è a più del doppio) e che Castellina in Chianti sia nello stesso plesso scolastico. Procediamo all’iscrizione. Nessuno menziona alcun problema per il fatto che risiediamo a Castellina. Dopo 4 mesi ci viene detto che, siccome abitiamo a 2 km in linea d’aria dal confine del comune di Monteriggioni (4,5 di strada dall’asilo, perchè tortuosa), dobbiamo pagare 212 euro a bimestre a bambino per il servizio mensa. Inutile dire che, essendo noi una famiglia monoreddito di 5 persone (l’Isee è inferiore a 10000 euro) saremo costretti a smettere di usufruire del servizio. Alla nostra richiesta di chiarimenti viene risposto che “non ci sono accordi con l’Amministrazione comunale di Castellina in Chianti… Quindi, mi dispiace, ma devo applicare la tariffa massima”. Assume così una luce beffarda quello che l’amministrazione stessa dichiara nel “Regolamento per la disciplina degli interventi in materia di trasporto, refezione scolastica e diritto allo studio, approvato con delibera C.C. 15/04/2013 n. 9, modificato con delibera C.C. 28/10/2016 n. 68, modificato con delibera C.C. 28/03/2018 n. 26, modificato con delibera C.C. 28/04/2020 n. 29”:Capo III, Art. 14
1. Il servizio di refezione scolastica, di seguito denominato “servizio di refezione”, è finalizzato ad assicurare agli alunni la partecipazione all’attività scolastica per l’intera giornata, contribuendo alla realizzazione del diritto allo studio per tutti i ragazzi che frequentano le scuole del territorio.
2. Il momento del pranzo rappresenta un importante momento di socializzazione e di educazione alimentare durante il quale i ragazzi imparano a nutrirsi correttamente ed a comportarsi adeguatamente a tavola.
Il risultato è che i nostri figli subiranno una grave discriminazione rispetto a tutti gli altri bambini, e saranno costretti a rinunciare a quello che la stessa amministrazione definisce “un importante momento di socializzazione e di educazione”. Non solo. Se i servizi non fossero interrotti a causa dell’operato del governo, dovrebbero rinunciare anche alle lezioni del pomeriggio, con buona pace del “diritto allo studio”. E tutto perché hanno la “sfortuna” di vivere fuori da un confine per pochi chilometri (visto il “colore” dell’amministrazione, la cosa ha una valenza ancora più grave…), perché due burocrazie non hanno “trovato un accordo”. Quanto sopra è già stato scritto all’amministrazione in questione, negli stessi termini. Ritengo che si tratti di un fatto molto grave, meritevole di essere portato all’attenzione della cittadinanza. Qualora la notizia sia di vostro interesse, sono a disposizione per chiarimenti”.
Immediata è stata la risposta del Comune che ha già fissato un appuntamento telefonico con la famiglia questo pomeriggio. “Mi preme sottolineare che come organo politico abbiamo avuto notizia di questa situazione solo quest’oggi, quando sia io che il sindaco abbiamo ricevuto una mail in copia conoscenza – così è intervenuta l’assessore alla pubblica istruzione del comune di Monteriggioni Diana Nisi-. Il resto della corrispondenza era stata solo con l’ufficio. Ci siamo subito attivati per contattare la famiglia in questione e questo pomeriggio abbiamo fissato un appuntamento”.
“Ovviamente ogni famiglia ha il diritto di iscrivere i propri figli anche in Comuni al di fuori della propria residenza – continua Nisi-, ma nel fare questo si dovrebbe conoscere i regolamenti che disciplinano l’accesso ai servizi e le tariffe che devono essere disposte per usufruirne. Per altro è piuttosto semplice reperire l’informativa che è disponibile nel sito istituzionale del Comune – prosegue-. Detto ciò, siccome le tariffe pagate dalle famiglie che usufruiscono dei servizi scolastici coprono solo parzialmente il costo che l’amministrazione stessa sopporta e il resto della spesa è finanziata con le tasse pagate dai cittadini di Monteriggioni, abbiamo deciso di riservare le agevolazioni solo ai cittadini residenti. Gli altri hanno accesso ai servizi che vengono citati, ma deve essere corrisposta la retta generale ovvero la retta massima prevista. la famiglia in questione potrebbe provare, secondo un mio modesto suggerimento, potrebbe provare ad interessare il Comune dove risiede per valutare di avere la possibilità di avere eventuali agevolazioni tariffarie”, conlude