Riceviamo e pubblichiamo integralmente la missiva di una nostra lettrice che ha voluto dire la sua in merito alla situazione del traffico a Isola d’Arbia. Non è la prima volta che su questo giornale si parla di questo argomento (si veda la segnalazione pubblicata lo scorso 15 febbraio). Destinatari della lettera sono alcuni degli amministratori locali, Riccardo Conti, sindaco di Buonconvento, Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia, Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino, e David Bussagli, presidente della Provincia di Siena .
“Gentilissimi amministratori,
vi scrivo come elettore e come volenteroso fruitore del trasporto pubblico, in particolare di quello ferroviario. Con la presente vorrei scambiare con voi il mio modesto punto di vista sulla tematica in oggetto ed invitarvi ad una riflessione, nella speranza che possiate intraprendere qualche iniziativa in merito. Sarebbe troppo facile ed inutile incolpare esclusivamente la politica locale, che d’altro canto si è da sempre fregiata del buon governo del nostro territorio da cartolina, senza mai ammettere alcuno sbaglio. Personalmente vedo un territorio che si sta spopolando e giovani che se ne vanno (tra cui me, che ormai sono più neanche tanto giovane) e credo che un punto fondamentale sia proprio l’assenza di infrastrutture e il senso di isolamento. Lascio a voi giudicare se questo è stato buon governo.
Da anni, gli effetti delle carenze infrastrutturali nel nostro territorio, con particolare riferimento alle ferrovie, sono sotto gli occhi di tutti: dai turisti che si ritrovano catapultati nel 1982 (non è una data a caso, i pochi treni diesel in servizio sulla linea Siena-Grosseto sono di quegli anni), a quei cittadini (non tutti) che vorrebbero un servizio pubblico dignitoso e competitivo rispetto all’uso della propria auto, fino ai potenziali investitori che se anche fossero ben intenzionati si troverebbero svantaggiati da una simile carenza. E sebbene un po’ tutte le linee regionali delle aree interne della toscana siano in condizioni fatiscenti, la linea Siena-Grosseto ha una sua peculiarità: non se ne parla quasi mai se non in caso di interruzione a causa di alluvioni e per le conseguenti voci di dismissione (ebbene si! Un collegamento fra due capoluoghi continuamente messo in discussione); non a caso è l’unica linea regionale per la quale non è stata prevista l’elettrificazione da parte di RFI3 . Allora mi chiedo: non sarebbe l’ora di mettersi intorno ad un tavolo (tutti i soggetti interessati, da istituzioni a imprese e cittadini) e decidere se questa linea è importante per il territorio oppure no e quali azioni intraprendere per valorizzarla?
Tornando alle iniziative più o meno concrete che altre realtà della Toscana stanno intraprendendo in merito alla valorizzazione delle infrastrutture ferroviarie, potrei citare quella dei comuni della val di Chiana senese, i cui sindaci si sono presentati più volte difronte alla sede di RFI a Firenze per richiedere l’ammodernamento della ferrovia Siena-Chiusi. Per non parlare dei sindaci della Valdelsa che hanno ottenuto l’ammodernamento della tratta Siena-Empoli, sebbene manchi ancora il progetto per il raddoppio della tratta Siena-Poggibonsi. L’ Unione Europea sta spingendo sul tema di trasporto pubblico/merci e di intermodalità, al fine di connettere le aree interne e spostare il trasporto dalla gomma al ferro, considerando l’enorme vantaggio in termini ambientali di equità sociale. Come ben sapete, l’accesso a questi fondi, tra cui quello del Pnrr, necessita di progetti.
A fronte di una totale assenza di dibattito in merito, mi permetto di avanzare due proposte che seppur generiche, spero possano essere utili come spunto. Entrambe sono focalizzate sull’ ammodernamento della linea ferroviaria Siena-Grosseto e sulla sinergia fra soggetti pubblici e privati che vanno da Siena a Grosseto, passando per la Val d’ Arbia, la Val d’ Orcia, oltre che alla Regione Toscana, al fine di chiedere a RFI di procedere con la progettazione.
– Trasporto passeggeri: occorre richiedere la progettazione dell’ ammodernamento della linea Siena-Grosseto proponendone quantomeno l’elettrificazione, l’eliminazione dei passaggi a livello e l’ammodernamento tecnologico al fine di portare i tempi di percorrenza in competizione con quelli della via stradale (attualmente occorre 1h:45 min da Siena a Grosseto). L’ammodernamento dell’intera tratta permetterebbe anche ai cittadini di Grosseto di raggiungere Firenze in tempi più ragionevoli ed avrebbe una ripercussione positiva sul sud della provincia di Siena contribuendo anche a risolvere l’altro annoso problema, ovvero la viabilità della Cassia. Inoltre, al fine di rendere ancora più conveniente l’uso del treno come mezzo di trasporto alternativo all’auto, occorre fin da subito premere affinché Trenitalia riveda l’offerta commerciale su tutta la tratta e inserisca questa linea fra le beneficiarie dei nuovi treni Blues (es: perché non proporre un treno Siena-Follonica diretto in estate?). Parallelamente, occorre promuovere l’uso del treno con iniziative che possono essere gestite anche dai singoli comuni (es: sensibilizzazione all’uso del treno dal punto di vista di risparmio economico e di sostenibilità ambientale, attivazione di incentivi per cittadini e turisti che scelgono il treno, etc.). Sarebbe bello non leggere più segnalazioni come questa, mentre sarebbe utile che proprio voi amministratori deste le dovute risposte a queste sciagurate segnalazioni e soprattutto il buon esempio.
– Trasporto merci: occorre coinvolgere e sensibilizzazione le principali attività produttive del territorio, ovvero quella agricola, vitivinicola e logistica (ad esempio Amazon o chi per lei, in considerazione del polo creato ad Isola d’Arbia), al fine di valorizzare la linea ferroviaria anche per il trasporto merci. Negli anni in cui la lungimirante politica del trasporto su gomma la faceva da padrone, la principale azienda viti-vinicola del territorio (Villa Banfi) avanzò la proposta di utilizzare il treno come trasporto merci, a patto che fosse garantito un servizio efficiente. Non se ne fece di niente, probabilmente portava più voti inondare le strade di camion anziché percorrere la soluzione più semplice. Oggi occorre rivalutare il potenziale traffico merci su rotaia ed attivare canali per portare incentivi alle aziende che vorranno affidarsi a questa modalità di trasporto, ma anche far cogliere le occasioni che rappresenterebbe il potersi agganciare alle infrastrutture ferroviarie europee di domani. Mi scuso nel caso non abbia considerato delle iniziative già intraprese dalle vostre amministrazioni delle quale non sono a conoscenza. Mi perdonerete anche se non mi firmo, ma non credo che sia importante il mio nome quanto il messaggio che spero di
portare a nome di molte persone. Nell’auspicio di leggere una vostra risposta o un vostro punto di vista sulle pagine dei giornali locali, vi auguro un buon proseguimento del vostro mandato”.