La Pala del Maestro dell’Osservanza, capolavoro dell’arte senese del primo Quattrocento, entra definitivamente nel patrimonio della Pinacoteca di Siena.
Per l’opera è stato definitivamente concluso il lavoro di ricomposizione. “Un’operazione di grande importanza, che unisce finalmente la pala d’altare raffigurante la Madonna in trono con il bambino in piedi tra Sant’Ambrogio e San Girolamo, con la predella dove al centro è rappresentato il Crocifisso con i dolenti e ai lati gli episodi di Sant’Ambrogio che scaccia gli ariani e San Girolamo penitente nel deserto”, spiegano dal museo statale.
Il grande progetto, ideato da Alessandro Bagnoli e concretizzatosi grazie ad Axel Hémery, ha permesso la ricomposizione dei due elementi, pala e predella dell’opera, un tempo posta nella chiesa di San Maurizio a Siena sull’altare della cappella Orlandi. La pala venne poi trasferita nella Basilica dell’Osservanza mentre la predella rimase nella collezione museale senese. Per la ricomposizione dell’opera è stata necessaria la ricostruzione di alcune porzioni della carpenteria architettonica su progetto dell’architetto Simone Lucii affiancato dalla storica dell’arte Elisabetta Belli e realizzato da Stefano e Daniele Butti per conto dell’Opera della Metropolitana di Siena. Le operazioni si sono svolte sotto la supervisione di Alessandro Bagnoli, di Axel Hémery e di Elena Pinzauti, funzionaria restauratrice della Pinacoteca Nazionale.
La pala ricomposta è esposta nella sala 16
“L’operazione “Pala dell’Osservanza” – afferma Axel Hémery – non è una timida ipotesi di ricongiungimento offerta agli addetti ai lavori ma la concretizzazione dell’aggiunta di un capolavoro assoluto della pittura senese a un museo che per il periodo che va dal ‘200 all’inizio del ‘400 non presenta altro che capolavori. È oltretutto la correzione di un’assurdità storica che era stata la disgiunzione di due elementi presenti insieme nell’istituto di belle arti all’inizio del ’800. Il titolo attuale ricorda il nesso oramai storicizzato tra opera e artista anche se sarebbe più giusto da un punto di vista storico e meno fuorviante ribattezzarla Pala di San Maurizio. Se il grande pubblico e i senesi saranno i primi a beneficiare di questa nuova presentazione, sarà la storia dell’arte tutta che ne trarrà il maggior vantaggi”.
“L’operazione “Pala dell’Osservanza” lascerà una traccia profonda, vale molto più di una mostra ma anche più di un’acquisizione: è un appuntamento della Pinacoteca con sé stessa e questi momenti rari vanno apprezzati e festeggiati con tutto il territorio e la cittadinanza. Un ringraziamento speciale ad Alessandro Bagnoli, ideatore del progetto, all’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa e Montalcino, alla comunità francescana, alla parrocchia dell’Osservanza e a tutti i soggetti che hanno partecipato all’importante progetto”, continua