Ho il sospetto che questa interruzione sia dovuta alla sanguinante invidia di molti nei miei confronti. Non lo possiamo fermare Remorex? Allora inventiamoci qualche malanno della terra, costruiamoci una terribile disgrazia. Gli uomini sono capaci di tutto, anche di distruggere il bello di una natura che si sono trovati immeritatamente in regalo. Ne ho corsi tre e vinti due. Mica da tutti. Eppure ci hanno messo tre anni prima di prendermi per questo gioco difficile a cui sono amabilmente destinato. Mentre correvo vincente era la natura stessa che mi stava rivelando un profondo segreto, la forza di quel sangue che mi scorre nelle vene, mentre il mondo si tingeva, a occidente, di quel riflesso sanguigno che fa così vivo il cielo di quella piazza straordinaria, unica, che mi esalta metro dopo metro. “Lasciatemi andare!” gridavo a chi mi stava sopra e un paio di volte mi hanno dato ragione. Oggi mi mancano quei sapori, quegli odori nuovi, e non mi consolano certo i nitriti affettuosi degli altri cavalli, l’odore del grano maturo, il sentore aspro dei cipressi e del timo che appesantiscono l’aria densa e compatta, striata dalle profonde screpolature dell’afa. Che arrivi presto un nuovo promettente inverno.
Massimo Biliorsi
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