La protesta dei negozianti di via Cittadini: in attesa della morte commerciale

Negozianti presi ‘in ostaggio’ che stanno aspettando la morte commerciale. E’ così che si sentono i commercianti di via Celso Cittandi, nello spazio compreso tra i numeri 6 e 34. Una situazione che denunciano gli stessi con un comunicato di questa mattina e che vogliono condividere le sensazioni avute dopo la decisione recentemente assunta dai proprietare delle abitazioni soprastanti i fondi commerciali.

La “cosa comune”, (come definita nel comunicato poiché non vi è un condominio formalmente costituito), che li riunisce ha infatti deciso di transennare le due ultime vie d’accesso non pedonali che fino ad oggi permettevano di avvicinarsi con uno scooter o una autovettura a quei clienti che avevano bisogno di fare una spesa nei negozi dell’area.

“Questa decisione è solo l’ultima manifestazione di un atteggiamento che negli anni si è fatto sempre più ostile nei nostri confronti – recita il comunicato -. Da parte di chi ‘ci abita sopra’ ci è stato addebitato di tutto, incluso la mancata osservanza del disco orario (che nel tempo il Comune ha portato da 90 a 60 minuti) da parte di chi usa i parcheggi a raso”.

“Se messa in atto, la situazione configurata con questa ultima decisione provocherà svariate conseguenze, delle quali due in particolari si annunciano come le più rilevanti. La prima è che, in virtù di quanto da loro disposto, l’eventuale volontà di oltrepassare le sbarre da parte di disabili (unica tipologia di soggetti che resteranno abilitati) provocherà difficoltà di accesso e transito a tutti (pedoni inclusi), vista la ristrettezza di spazi che le sbarre lasceranno agli interessati dalla strada pubblica”.

La seconda conseguenza che i commercianti di via Cittadini tengono a mettere in luce, è una progressiva morìa di attività commerciali (attualmente sono 9, per circa 20 persone al lavoro), che si aggiungerà a quella che già da anni caratterizza tutta l’area Uncinello – le Terrazze.

“Questo quartiere sarà sempre più buio, triste e probabilmente insicuro, a dispetto di tutte le transenne che saranno aggiunte. Chi sta provocando questo andazzo farebbe bene a tornare sui propri passi.

E il resto della città, dal nostro punto di vista, farebbe bene a non ignorare questo stato di cose”.

Arianna Falchi

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