Siena

La protezione civile della Pubblica Assistenza di Poggibonsi nelle zone dell’alluvione in Toscana

Hanno spalato fango dalle cantine ancora allagate, aiutato a sistemare un calzaturificio, usato l’idrovora. I volontari della Protezione Civile della Pubblica Assistenza di Poggibonsi Odv in questi giorni post alluvione nelle zone più colpite in Toscana. Il coordinamento della CMRT Colonna Mobile Regione Toscana ha chiamato. E la Pubblica Assistenza è arrivata con uomini e mezzi.

“Ringrazio davvero i nostri volontari che si sono immediatamente messi a disposizione – dice la presidente dell’Associazione di Poggibonsi, Manuela Becattelli – Siamo stati presenti a Stabbia, una delle frazioni di Cerreto Guidi dove un torrente ha rotto gli argini e allagato”.

I volontari sono stati alla Coop di Stabbia e qui sono intervenuti per completare il lavoro di pulizia dei magazzini con l’idrovora, c’erano ancora 20 cm di acqua martedì scorso dopo 6 giorni dall’alluvione. Sono intervenuti anche da una signora che aveva la cisterna a gasolio ribaltata e poi in un calzaturificio danneggiato dove comunque c’era solo fango. La Protezione Civile è costituita prevalentemente da volontari. Le persone interessate da un evento in cui interviene la Protezione Civile fanno la segnalazione in Comune, da qui partono le verifiche. Poi le informazioni spettano al Coc, ovvero il Centro Operativo Comunale, che attiva i volontari.

“Diventare volontario di Protezione Civile vuol dire occuparsi degli altri, di emergenze, ma non solo – fa notare Becattelli – Perché fare Protezione Civile vuol dire fare volontariato a 360 gradi. Negli ultimi due anni non sono mancate le occasioni per essere utili. Una attività preziosa che qui alla Pubblica Assistenza annualmente vede partecipare volontari che vengono coinvolti in tutta l’attività dell’associazione. Perché noi siamo una comunità a servizio della comunità”.

“Siamo tra quelli che sono partiti per L’Aquila, Emilia, Amatrice, Aulla Livorno, ad esempio, così come nelle Marche – spiega Becattelli – Sono stati i volontari di Protezione Civile a montare le tende per l’emergenza Covid. Tutto questo lavorando in rete con i volontari delle altre associazioni, con il coordinamento sul territorio della Polizia Municipale e delle autorità di Protezione Civile a livello regionale e nazionale”.

I volontari di Protezione Civile devono seguire dei corsi obbligatori come quello sanitario livello base, il defibrillatore Dae sanitario, l’Ocn, ovvero il corso per operatore di colonna mobile nazionale. Poi serve il certificato di idoneità fisica del medico curante.

marco crimi

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