“La rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) dell’ASL Toscana sud est ha dichiarato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori sanitari, tecnici e amministrativi del comparto a causa della situazione critica nella quale si trovano i servizi dell’Azienda sanitaria”. Questo quanto annunciato questa mattina da Roberto Barlucchi, portavoce della Rsu Ausl Toscana sud est con una nota ufficiale.
“Il riacutizzarsi dell’emergenza pandemica – prosegue la nota -, con la conseguente necessità di sostenere l’espansione delle attività legate al covid, e il dovere di garantire comunque il mantenimento della rete ordinaria dell’assistenza stanno mettendo in seria difficoltà il personale del comparto che vede compromessi i fondamentali diritti al riposo, alle ferie e alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro. In tale situazione, inoltre, le operatrici e gli operatori sono sempre più esposti a vere e proprie aggressioni da parte di utenti che lamentano carenze e ritardi nell’erogazione dei servizi di assistenza e cura”.
“La Rsu Asl Toscana sud est sottolinea – conclude Barlucchi – che si è giunti alla proclamazione dello stato di agitazione dopo che la richiesta di 220 infermieri (inoltrata dall’Azienda alla regione Toscana in agosto) è stata resa vana dal blocco delle assunzioni stabilito dalla stessa regione ed esprime nettamente la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori sia contro l’utilizzo improprio delle pronte disponibilità per l’apertura di nuovi servizi ospedalieri sia contro l’uso programmato del lavoro straordinario per far fronte alla carenza di personale. La Rsu non ritiene oltremodo accettabile un tale stato di fatto e si riserva di programmare iniziative di lotta in tempi brevi”.