Siena

La Roma che non ti aspetti: Fidia, Calvino ed il tempio di Romolo

Roma è davvero una città piena di opportunità e che non si finisce mai di scoprire.

Proprio come in questi giorni di novembre dove tre appuntamenti in contemporanea offrono una visione davvero sorprendente ed inaspettata di quella che tutti amiamo chiamare la “città eterna”.

Il primo è ai Musei Capitolini che, per la prima volta in Italia, ospitano (dal 24 novembre 2023 al 5 maggio 2024) una esposizione monografica dedicata a Fidia, universalmente considerato il più grande scultore greco dell’età classica, autore della decorazione del Partenone e della statua crisoelefantina (cioè: fatta d’oro e d’avorio) di Zeus a Olimpia, che fu una delle sette meraviglie del mondo antico (link qui).

L’esposizione, con oltre cento opere provenienti dai più importanti musei del mondo, vuole ricostruire la vita ed il percorso artistico di Fidia ed il contesto storico-culturale in cui lavorò, attraverso installazioni multimediali, reperti archeologici, originali greci e repliche romane, dipinti, manoscritti, disegni.

Le Terme di Caracalla ospitano invece – dal 25 novembre 2023 al 14 aprile 2024 – la mostra “Sfida al labirinto. Calvino, le città, i ritratti di Tullio Pericoli”, che fa parte del programma ufficiale delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita dello scrittore ed intellettuale Italo Calvino. Tre sono i percorsi da seguire: il primo è fotografico, con numerosi scatti d’autore; Il secondo propone tutti i disegni e i dipinti che Tullio Pericoli ha dedicato a Calvino ed alle sue opere; il terzo, più divulgativo, illustra il rapporto tra Calvino, la letteratura classica e l’antichità romana (link qui).

Infine, al Tempio di Romolo è stato realizzato – fino al 28 aprile 2024 – un suggestivo allestimento temporaneo (disegni, stampe, quadri, fotografie, filmati, oggetti) dal titolo “Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna”, per far conoscere quale era l’aspetto di questa area archeologica prima che iniziasse la stagione degli scavi e delle sistemazioni avvenute durante tutto il Novecento.

Il Foro Romano ritrova così il suo aspetto di paesaggio semi-rurale ai margini della città abitata, meta di studiosi e viaggiatori del Grand Tour, che rimanevano comunque incantati di fronte alle meraviglie di uno dei luoghi più importanti e celebrati della storia.

Roberto Guiggiani

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