Il panorama musicale contemporaneo è ormai saturo di cantanti provenienti dai talent, dai reality o dai social. Magari sono anche bravi, ma quello che conta per il pubblico mainstream è avere visibilità, like, follower. Tutte questi attestati di notorietà spesso non vanno di pari passo con la qualità delle loro proposte.
Per fortuna nel nostro paese ci sono ancora delle piccole oasi felici, dove l’attenzione viene posta sulla musica, sulle parole e sui contenuti, indipendentemente dal numero di passaggi in radio o dalle visualizzazioni dei video sulle pagine social dell’artista. Penso al premio Tenco, storico festival della canzone d’autore, al premio Ciampi, che nel 2009 è stato vinto, con il miglior disco d’esordio, da un giovane Dario Brunori (altro artista legato alla città di Siena) e, penso in questi giorni soprattutto al premio Bianca D’Aponte, una manifestazione interamente dedicata al cantautorato femminile, sotto la direzione artistica di un’altra eccellenza senese, il maestro Ferruccio Spinetti, storico contrabbassista degli Avion Travel e da anni residente nella nostra provincia.
Nei giorni 22-23 ottobre, nel teatro Cimarosa di Aversa si è tenuta infatti la XVII edizione di questo premio e sono state due serate all’insegna della grande musica. Oltre alle 10 finaliste di questa edizione erano infatti presenti Chiara Civello (che oltre ad alcune sue canzoni ha interpretato anche Erbe ed erbacce della cantautrice a cui è dedicata questa rassegna), Cristina Donà, la cui interpretazione della celebre Across the universe è da brividi, Alessandro Mannarino, Peppino di Capri e molti altri.
La cantautrice senese si è esibita nella serata di venerdì con la canzone Pornoromanza (di Carapelli-Marini-Calvetti) sul più che mai attuale tema della revenge porn, affrontato con tatto e delicatezza e soprattutto con quella voce in grado di trasmettere le più intime sfumature dell’animo umano.
Nella serata di sabato, l’unica valida ai fini del concorso, si è invece esibita con il brano introspettivo Io (di Carapelli-Stefanini-Polistina), di cui avevamo parlato giusto un mese fa, con entusiasmo, qui su Siena News (che sia stato di buon auspicio?). Il brano racconta le fragilità e le debolezze che fanno, inevitabilmente parte, della personalità di ognuno e con le quali prima o poi bisogna fare i conti, riappacificarsi.
Oltre a una borsa di studio e alla partecipazione, come ospite, alla prossima edizione del premio, Isotta ha vinto la possibilità di esibirsi in tre concerti prodotti da Doc live. C’è solo da sperare, che almeno uno di questi tre eventi, venga proposto su un palcoscenico della nostra città!
Un grosso in bocca al lupo, Isotta!
Claudio Marini
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