Gran finale dell’VIII edizione Chigiana International Festival & Summer Academy “In silence”. L’edizione 2022 del festival senese – la più ampia di sempre – si chiude il 2 settembre alle ore 21.15 nella suggestiva cornice della Chiesa di Sant’Agostino a Siena.
Dopo oltre 90 concerti, 28 prime esecuzioni, 6 creazioni commissionate, 2 produzioni d’opera, 6 percorsi tematici, 31 corsi e 4 laboratori che hanno coinvolto interpreti internazionali, celebri ensemble e grandi formazioni orchestrali, permettendo di ascoltare rare e nuove produzioni, lungo percorsi inediti e con un’attenzione unica ai giovani talenti, il Chigiana International Festival & Summer Academy 2022 cala il sipario con uno dei progetti più ambiziosi realizzati dall’Accademia Chigiana: la prestigiosa sinergia coproduttiva con l’Università Mozarteum di Salisburgo che mira a fare di Siena il polo di riferimento europeo per la musica barocca nel periodo estivo.
Otto le masterclass attivate nel 2022 – tre in più rispetto al 2021 – svoltesi in questi giorni presso l’Accademia Chigiana, dedicate all’approfondimento della Musica Barocca e tenute dai grandi Maestri barocchi del Mozarteum, tra i più affermati e riconosciuti interpreti del Barocco musicale a livello mondiale: Marcello Gatti (flauto traversiere), Vittorio Ghielmi (viola da gamba), Alfredo Bernardini (oboe barocco), Florian Birsak (clavicembalo), Andreas Scholl (controtenore), Dorothee Oberlinger (flauto dolce), Hiro Kurosaki (violino barocco) e Marco Testori (violoncello barocco).
La Senna festeggiante Serenata per tre voci e strumenti di Antonio Vivaldi, su libretto di Domenico Lalli, vedrà protagonista la Chigiana-Mozarteum Baroque Orchestra – novità assoluta dell’edizione chigiana 2022 – diretta per l’occasione da Alfredo Bernardini, storico membro fondatore dell’ensemble Zefiro, oboista insignito di numerosi premi e riconoscimenti internazionali tra cui il Premio Abbiati nel 2016, docente presso il Dipartimento di Musica Antica del Mozarteum di Salisburgo. Un progetto realizzato nell’ambito del BaroqueLab, laboratorio dedicato al teatro musicale che è un’assoluta novità dell’edizione del Chigiana International Festival & Summer Academy 2022.
Il cast della produzione vede il soprano Zsófia Szabó nel ruolo dell’Età dell’Oro, il contralto Marta Pacifici nel ruolo della Virtù, mentre il ruolo de La Senna è affidato al basso Roland Faust.
Nel vasto set strumentale, che vede per la prima volta impegnata la Chigiana-Mozarteum Baroque Orchestra, spicca il ruolo di primo violino affidato a Hiro Kurosaki.
“Con la nuova produzione in forma di concerto de La Senna festeggiante di Vivaldi – dichiara il Direttore Artistico Nicola Sani – l’Accademia Chigiana realizza una delle più importanti iniziative degli ultimi anni, consolidando la partnership con l’Università Mozarteum di Salisburgo, che mette a disposizione degli allievi della Chigiana nuove strutture produttive quali il Laboratorio di opera “BaroqueLab” e l’Orchestra barocca arricchendo il panorama culturale estivo della Città di Siena. Musica, cultura, nuove professionalità si uniscono nell’estate chigiana in una nuova dimensione dove, grazie alla sinergia e alla collaborazione coproduttiva con le grandi Istituzioni nazionali e internazionali, si aprono le porte a nuove prospettive per la creatività delle generazioni future”.
Messa in scena la prima volta presumibilmente nel 1726 a Venezia e dedicata al Re di Francia, Luigi XV, La Senna festeggiante è una serenata per tre voci e strumenti su testo di Domenico Lalli (1679-1741) e musica di Antonio Vivaldi (1678-1741). La trama – con finalità celebrative ed encomiastiche, come tipico del genere – vede i personaggi dell’Età dell’oro e della Virtù trovare conforto presso la Senna. E proprio la Senna li invita a celebrare la figura del re di Francia, Luigi XV.
Riscoperta nel 1949 proprio a Siena, nell’ambito della Settimana Musicale Senese dell’Accademia Chigiana sotto la direzione di Carlo Maria Giulini, che diresse l’esecuzione di questa Cantata per la prima volta in epoca moderna, con il ruolo de La Senna interpretato dal celebre basso Cesare Siepi, oggi occupa un posto di grande rilievo all’interno della produzione vocale vivaldiana.