Sarà Jeffrey Sachs ad aprire la quarta edizione della Siena international school on sustainable development 2022 con una lezione a cui si potrà assistere liberamente: l’appuntamento è fissato per le 15 di oggi, mercoledì 23 marzo, sulle piattaforme streaming della scuola e del Santa Chiara lab.
L’economista statunitense, già direttore del center for sustainable development at Columbia university , si profonderà in una lezione dal titolo ‘The economic and social impacts of decarbonization’ e darà modo di approfondire vari aspetti del processo di decarbonizzazione. Ad introdurre la lazione ci sarà l’intervento di Angelo Riccaboni, direttore della scuola e presidente del Santa Chiara lab.
“Sdsn è una rete di università e centri di ricerca – aveva detto a suo tempo Sachs – che mira a creare nuove competenze e soluzioni per favorire le trasformazioni necessarie per società più giuste e un pianeta più sostenibile. Una delle trasformazioni chiave è la decarbonizzazione. La Siena international school on sustainable development contribuirà in modo significativo alla creazione di una rete di game changers verso la carbon neutrality”. A queste parole aveva fatto eco lo stesso Riccaboni: “Il processo di decarbonizzazione è centrale per il futuro del pianeta, come emerso anche dalla recente Cop26. Il settore privato è un attore primario per raggiungere la carbon neutrality. Con la Siena international school on sustainable development vogliamo creare ponti e connessioni tra mondo della ricerca e innovazione e mondo delle imprese, indispensabile per trovare le soluzioni necessarie per attuare tale trasformazione”.
“Sosteniamo fin dalla prima edizione questa iniziativa perché riteniamo che la formazione sia essenziale per affrontare la crisi ecologica e climatica – aveva concluso Marcella Mallen, presidente dell’Asvis – con l’Alleanza contribuiamo così a qualificare sempre meglio le figure professionali che servono per guidare la transizione energetica. Professionisti specializzati che unendo competenze tecniche e capacità gestionali abbiano quella visione d’insieme transdisciplinare che serve oggi a rendere concretamente sostenibili i sistemi produttivi, sociali e istituzionali, contribuendo in prima persona a creare un mondo più prospero, giusto, equo e inclusivo”.