Solidarietà, amore e forza di volontà: sono i tre elementi essenziali della storia che stiamo per narrarvi.
La protagonista della vicenda è una giovane ragazza nordafricana e a raccontare il suo vissuto sono Anna Ferretti ed Anna Trevisa, rispettivamente referente ed operatrice della Caritas di Siena.
La donna, che chiameremo Fatima (il nome è di fantasia, ndr) si è trasferita qui in Italia nel 2019. Suo marito lavorava nel nostro territorio e lei aveva ottenuto il permesso di soggiorno per il ricongiungimento familiare. Sarebbe quindi partita una nuova vita, distante dal suo Paese d’origine, ma con molte nuove
opportunità.
Opportunità che purtroppo si sono presto tramutate in ostacoli pesanti come macigni: il suo percorso d’integrazione si è dovuto subito fermare perché pochi mesi dopo il suo arrivo in Italia è scoppiata la pandemia.
Fatima è stata costretta, come tutti, a chiudersi in casa per sfuggire al pericolo del covid ed il marito ha perso il lavoro. “Sono stati quelli i giorni in cui si sono rivolti alla Caritas per la prima volta per chiedere alcuni aiuti, come il pacco alimentare”, spiega Trevisa.
Il colpo più duro che la vita avrebbe inferto alla ragazza è però stato tirato successivamente: poco dopo la nascita del secondogenito infatti Fatima ha dovuto piangere la scomparsa del marito. E la donna quindi è rimasta sola, con due figli a carico, senza un lavoro, con problemi nella documentazione per rimanere in Italia e sotto la minaccia di uno sfratto, vista l’incapacità di potersi pagare l’affitto.
La giovane però è una guerriera e non ha voluto arrendersi a questa sfida che il destino gli ha messo davanti. Ha deciso di combattere per sé stessa, per il suoi figli e per un futuro migliore.
E con lei c’è una rete di solidarietà pubblico e privata che ha deciso di sostenerla. “Si sono attivati Caritas, Consorzio Archè, Sds senese ed anche alcune famiglie per aiutarla a vincere queste grandi difficoltà – continua Trevisa -. La prima cosa che è stata fatta è stata farla accedere al contributo per morosità incolpevole. Inoltre un privato cittadino ci è venuto incontro, ha creduto nel progetto di integrazione di questa donna e ha deciso di affittargli la casa”.
La tempesta che l’ha colpita piano piano ha iniziato a calmarsi: Fatima adesso è seguita dagli assistenti sociali e frequenta i corsi per imparare la lingua. Uno dei suoi figli è iscritto nelle nostre scuole mentre l’altro ha fatto domanda ed è in attesa. A breve inoltre per la ragazza ci potrebbe essere una grande possibilità: iniziare un tirocinio nelle cooperative sociali che collaborano con la Caritas per poi accedere ad un lavoro vero e proprio.
Sono questi quindi i primi frutti che arrivano ad una persona che, nonostante tutto ciò che gli è capitato, non ha mai deciso di mollare. “Lei è fortemente determinata a rimanere in Italia e vuole costruirsi qui il suo futuro. Ha una forza interiore che in molti suoi coetanei non si trova. Ed è proprio questa sua forza che ci stimola quotidianamente ad aiutarla e sostenerla”, conclude Ferretti.
Marco Crimi
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