La TendiFada arriva in rettorato, nervi tesi nel faccia a faccia tra Di Pietra e gli studenti pro Gaza

L’atteso faccia a faccia alla fine c’è stato ma le distanze tra il comitato per la Palestina di Siena e Roberto Di Petra restano incolmabili. Il rettore dell’Università di Siena è sceso dopo che nel pomeriggio le tende pro-Gaza si sono spostate dal polo Mattioli fin sotto il suo ufficio, nel cortile del Rettorato.

Una sessantina i presenti che hanno richiamato all’appello Di Pietra più volte con i cori. Due rappresentanti del gruppo hanno chiesto a Di Pietra “cosa sta facendo l’Università per far cessare quello che accade a Gaza?” ed ancora “quali sono i rapporti con le università israeliane, che sono pienamente coinvolte nell’azione di Netanyahu?”. Tra le altre cose  si vuol chiarire “i rapporti tra Università e la società Leonardo”.

“Tutti voi state manifestando le vostre opinioni, ma anche quelle delle altre vanno rispettate – ha esordito il rettore – . Se si continua a ribadire il proprio pensiero mentre quello degli altri non vale, allora poi qualcosa non funzionerà nel prendere decisioni”.

Quanto a Leonardo il rettore, incalzato dai manifestanti, ha  spiegato che “i progetti riguardano il settore delle telecomunicazioni, non quello delle armi”. E poi ha annunciato che “sono in arrivo per l’ateneo nuovi finanziamenti” per poter ospitare chi studenti provenienti dalla Palestina.

Il confronto però si è concluso con i nervi tesi e con i i membri del comitato che hanno urlato “vergogna! vergogna!” al rettore, che stava andando via.

Il presidio andrà avanti anche nella notte mentre domani, durante il senato accademico, sarà presentata una mozione che, viene spiegato, “intende istituire un osservatorio sui programmi che l’istituzione senese ha con enti pubblico-privati e aziende della filiera bellica che appartengono a stati che violano o rischiano di violare la Convenzione contro il genocidio”