La Toscana innalza i valori di reddito per far accedere un maggior numero di persone ai sussidi universitari. La Giunta regionale, su proposta della vicepresidente Monica Barni, ha approvato i nuovi indirizzi rivolti all’Azienda toscana per il diritto allo studio e validi a partire dal prossimo anno accademico, quello 2016-2017, in coerenza con le linee strategiche del Prs e in risposta ad una situazione di fatto critica.
La prima modifica riguarda l’innalzamento del tetto di reddito e patrimonio per accedere alle borse. Considerati gli effetti delle nuove modalità di calcolo dei parametri Isee ed Ispe per accedere alle borse di studio Dsu entrate in vigore lo scorso anno che hanno portato ad una riduzione del numero di aventi diritto, è stato deciso di innalzare il valore dei parametri al fine di riammettere a beneficio quella parte degli studenti in condizioni di maggior bisogno. Il valore dell’Isee, che tiene conto della situazione reddituale rapportata alla numerosità dei componenti della famiglia, è passato passa da 20 a 22 mila euro l’anno, mentre la soglia Ispe – l’indice che misura la sola situazione patrimoniale equivalente – è stata innalzata a 45 mila euro dai 33 mila previsti nello scorso anno accademico. Per gli studenti disabili l’Isee passa da 25 a 27 mila euro e l’Ispe da 35 a 50 mila euro.
Vengono inoltre rimodulate le fasce Isee che determinano l’ammontare della borsa di studio: la prima fascia (adesso 0-8.500 euro) passerà a 9.000 e la seconda a 9-12 mila (da 8.500-11.000 che era).
La Giunta regionale ha poi previsto il mantenimento della borsa servizi i cui parametri di accesso sono stati ulteriormente innalzati: la soglia Isee è di 23 mila euro e quella Ispe di 50 mila.
Ci sono novità anche sulla pesatura dei redditi di fratelli e sorelle. In accordo a quelle che sono le disposizioni fissate a livello nazionale, sarà eliminata quella che prevede oggi di calcolarli solo per metà del loro importo.
Sarà introdotta un’ulteriore novità volta a premiare i borsisti Dsu che procedono speditamente negli studi. Al fine di incentivare il conseguimento del titolo entro i termini previsti dai corsi di studio e migliorare le opportunità occupazionali sono previsti premi integrativi per gli studenti più meritevoli. La Giunta regionale ha dato mandato all’azienda per il diritto allo studio di elaborare una proposta. Vengono inoltre equiparati agli sposati gli studenti in unione civile o in convivenza di fatto, conseguenza della legge Cirinnà, con estensione delle previsioni sulla condivisione dell’alloggio o la possibilità di richiedere un contributo affitto al posto dell’alloggio negli studentati.
Aumentate anche le borse per la mobilità all’estero: il contributo dal prossimo anno diventa forfettario e pari a 480 euro al mese per tutti gli studenti siano essi in sede, fuori sede o pendolari. Le integrazioni alle borse di studio per la mobilità internazionale saranno intitolate a Lucrezia Borghi, Valentina Gallo ed Elena Maestrini, le tre studentesse toscane decedute quest’anno in un tragico incidente durante un soggiorno Erasmus.
L’ultima modifica riguarda la definizione di studenti in sede, fuori sede e pendolari che dà accesso a borse di diverso valore. Finora solo chi risiedeva fuori dal comune sede dell’università e impiegava meno di un’ora per raggiungere la sede di studio era considerato pendolare: adesso agli studenti che per raggiungere l’università impiegano fra tra un’ora e un’ora e mezzo di viaggio è concessa la possibilità di optare per lo status di pendolare anziché fuori sede.
La misura del Diritto allo studio universitario per l’erogazione nell’anno accademico 2016-17 di servizi per gli studenti è tra quelle inserite nel progetto Giovanisì e figura tra le principali dell’area ‘Studio e Formazione’. Il bando sarà a breve disponibile sul sito www.giovanisi.it
«La Toscana fa una scommessa sul proprio futuro: siamo una delle poche Regioni che anziché togliere risorse dai fondi nazionali che ci arrivano, ne aggiungiamo di nostre. Passiamo dagli 11,5 milioni di euro di risorse regionali nel 2015 ai 12,7 del 2016, con un aumento di 1,2 milioni di euro che ci consentono anche di aumentare la soglia Isee sotto la quale si può ottenere una borsa di studio. La daremo quindi ad un numero di studenti più ampio rispetto al passato». E’ l’annuncio che il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha fatto nel corso della conferenza stampa convocata per presentare le novità approvate dalla Giunta regionale in materia di dirirto allo studio universitario.
«Con il nostro 17% – ha poi osservato Rossi – siamo ultimi in Europa per numero laureati sotto i 34 anni contro una media comunitaria del 33 con una punta del 47% in Gran Bretagna. E’ evidente che servono politiche nazionali e che noi come Regione Toscana facciamo il nostro in termini di servizi per i nostri studenti che sono in numero superiore rispetto alla nostra popolazione».
Rossi ha quindi rivolto un appello a tutte le forze sociali e ai privati perché in Toscana si guardi con maggiore attenzione al valore della laurea, promuovendo i laureati, un capitale umano che rischia di andare all’estero.
«Voglio infine ringraziare – ha detto il presidente – l’assessore Barni che ha lavorato molto attentamente su queste cose e anche il presidente dell’Azienda regionale per il diritto allo studio, Marco Moretti, che ha saputo ricavare risparmi gestionali per poterli investire nelle borse».
«I dati parlano chiaro: il reddito medio delle famiglie – aggiunge l’assessore Barni – con figli iscritti alle università è molto superiore al reddito medio delle famiglie toscane. Questo significa che i nuclei meno abbienti accedono sempre meno agli studi superiori e che la mobilità sociale è decisamente a rischio. Abbiamo bisogno di politiche per il diritto allo studio più inclusive, più vicine ai giovani con effettivo bisogno e con un’attenzione agli studenti meritevoli. Lo studio non è più l’ascensore sociale che è sempre stato ed occorre trovare delle soluzioni. La Toscana sta cercando di fare questo».
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