La Uil Fpl Toscana Sud Est, relativa all’area vasta Siena Arezzo Grosseto, torna sulla questione dei disagi e delle criticità nel personale sanitario dell’Azienda sanitaria ospedaliero universitaria senese. “Dopo una prima risposta da parte del Direttore Generale, dice il sindacato – registriamo un preoccupante silenzio rispetto alle questioni puntuali che abbiamo posto”.
La nota di Uil continua: “Le nostre domande sono sempre le stesse e riguardano:
Le nostre domande, per le quali chiediamo doverose risposte, non sono leziose o strumentali, bensì volte ad ottenere indicatori che testimonino oggettivamente, in maniera inequivocabile, la situazione in cui versa l’Azienda sanitaria ospedaliero universitaria – spiega la Uil Fpl – Se detta situazione non fosse così critica, come invece temiamo, ne saremmo felici, ma abbiamo bisogno di risposte e dati certi ed oggettivi, senza voli pindarici, bizantinismi o altro di simile, che creano confusione, frustrazione ed insicurezza tra il personale”.
La Uil Fpl conclude: “Rimarchiamo che la contrattazione di livello integrativo è ferma da tempo, cosa che aggrava una situazione già di fatto preoccupante e, a quello che ci risulta, un clima organizzativo davvero pessimo. Vorremmo inoltre sapere come si intende procedere relativamente alle nuove assunzioni, visto che il concorso Estar per infermieri è terminato e le risorse umane sono a disposizione. E, pertanto, conoscere le linee della consequenziale programmazione dei fabbisogni (assunzioni) a carattere triennale, anche in relazione alle cessazioni. Vorremo infine capire “in quali tempi”, verranno lasciati “liberi” gli infermieri classificatisi nella graduatoria di mobilità esterna della Azienda sanitaria Toscana sud est, per la quale è stato deliberato un accordo procedurale, sia dalla stessa Azienda sanitaria, con delibera del direttore generale del 28 maggio 2021, sia, in precedenza, dalla Azienda sanitaria ospedaliero universitaria. Inutile aggiungere che questi professionisti, che attendono l’avvicendamento ormai da quasi un anno, sono donne ed uomini, padri, madri, coniugi, congiunti, etc, che aspettano da tempo di riunificare le famiglie, e che, quindi, oltre ad un danno economico, hanno anche ricevuto un danno sociale. Continueremo, con pazienza, fino a che non le riceveremo, a chiedere risposte, doverose per la comunità sanitaria e per la cittadinanza”.
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