La vergogna e la pena

Se pensate che la vigliaccheria e e il senso di vergogna possano avere dei limiti – in una città piccola come Siena che vanta attaccamento alle tradizioni e radici solide – vi sbagliate.

Come si dice, ‘al peggio non c’è mai fine’ e per ‘peggio’ si intende l’animo e il cervello di certe persone, così piccole che proprio non esistono, tanto che che per attirare attenzione hanno bisogno di compiere gesti che sono atti vandalici veri e propri.
Questa notte, infatti, l’albero di Natale realizzato dai bambini della Contrada della Tartuca (nell’immagine di apertura sono proprio i piccini a fare gli auguri a tutti, davanti alla loro opera addobbata con palline e fiocchi interamente realizzati da loro) è stato rubato.

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Non è la prima volta che accadono fatti del genere, anzi ogni anno l’albero della Contrada viene in qualche modo danneggiato ma stavolta, cambiata la posizione e addobbato l’abete nell’angolo di via Tommaso Pendola che apre il rione, accanto alla fontanina della Contrada, sembrava che, finalmente, si fosse trovato rimedio contro i vandali notturni.

 

IMG_4573Invece, stamani l’amara sorpresa, soprattutto per i bambini che passando non hanno più visto il loro albero di Natale: l’abete non c’era più e qualche pallina, evidentemente caduta nel portare via l’albero, era stata messa sul putto della fontanina, quasi a firmare il grande atto eroico. Il gesto è stato denunciato formalmente dal priore della Contrada, ma più di una denuncia contro ignoti forse può il susseguirsi di offese che sui social contradaioli di tutte le Consorelle stanno lanciando.

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Bisogna avere un cervello davvero piccino, dimensioni di uno zigulì, per compiere atti vandalici in generale. Per farlo nei confronti di qualcosa che celebra il Natale e per di più realizzato dai bambini, aggiunge alla pena che si prova verso chi non ha altro modo di attrarre attenzione, anche la vergogna che si addice ai vigliacchi, a quelli che non sono e non saranno mai uomini. Un po’ come è accaduto al presepe in Piazza del Campo. Quali altri sentimenti se non la vergogna che certa gente possa far parte di una società civile, che oltretutto si vanta di essere custode di tradizioni e civiltà? Gli animali, in questo caso più intelligenti dell’uomo, tendono a emarginare individui simili dal branco. Sarebbe la giusta soluzione.

Katiuscia Vaselli