Una giornata di studi dedicata alle bellezze contenute all’interno della Libreria Piccolomini, vero gioiello che si trova all’interno della nostra Cattedrale. Così l’Accademia senese degli Intronati ha deciso di promuovere, con la collaborazione dell’Opera della Metropolitana e l’organizzazione di Opera-Civita sull’ambiente monumentale e su Le Tre Grazie – opera contenuta all’interno- con un focus su uno dei più celebri artisti del Rinascimento: Raffaello Sanzio, di cui quest’anno ricorre il cinquecentesimo anniversario della morte. Ad aprire l’evento portando i propri saluti, insieme al rettore dell’Opera del Duomo Guido Pratesi, è stato il presidente dell’Accademia degli Intronati Roberto Barzanti con un intervento dal titolo Le Grazie in prigione, le Grazie liberate, ricordando gli anni in cui fu partecipe del rientro definitivo delle Grazie in Libreria dopo l’esilio per motivi di “moralità” – Barzanti era sindaco di Siena quando Le Tre Grazie furono riportate qui, nel 1972-.
“Ci fu un’azione insistente da parte di Enzo Carli, allora sovraintendente alle belle arti, e di Ranuccio Bianchi Bandinelli ed anche io ci misi qualcosa -spiega Barzanti-: dissi all’allora Arcivescovo Marco Ismaele Castellano quale era l’opportunità di riportare il gruppo scultoreo dove voleva il cardinal nipote Francesco Todeschini Piccolomini( ideatore dell’omonima Libreria ndr.). Questa mia istanza fu esaudita soprattutto perchè Le Tre Grazie davano a quello spazio una sorta di atmosfera, era il ‘sigillo’ classicistico – umanistico alla struttura”. Barzanti ha ribadito l’importanza di questo convegno di studi nel cinquecentesimo anniversario della morte di Raffaello. Il Sanzio disegnò i “cartonetti” per almeno due storie dedicate alla biografia di Enea Silvio Piccolomini, come testimoniano quello presente al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi con la Partenza di Enea Silvio per il concilio di Basilea e l’altro nella Pierpont Morgan Library di New York con l’Incontro tra Federico III e Eleonora d’Aragona, preparatorio per una delle scene più ammirate della Biblioteca.
Dopo l’intervento di Barzanti sono seguiti quello di Marilena Caciorgna, università di Siena (Danze sotto la luna. Le tre Grazie al seguito di Venere); Alessandro Angelini , università di Siena (La Libreria Piccolomini e l’esordio di Raffaello e di Peruzzi); Francesca Fumi , storica dell’arte (La pecora e il crescente. Araldica dei Tedeschini Piccolomini e il prospetto della Libreria di Lorenzo Marrina); Barbara Gelli, università di Siena (All’interno della cerchia piesca. Sui rapporti tra le famiglie Piccolomini e Aringhieri); Paolo Viti , università del Salento (Enea Silvio Piccolomini ritrattista nella Historia de duobus amantibus); Tommaso Ranfagni , university of Glasgow («Francisci animus gratie templus». La Libreria Piccolomini tra Francesco Tedeschini Piccolomini e Marsilio Ficino); Chiara Garganese , storica dell’arte, La cappella del Battista e La Libreria Piccolomini, un legame indissolubile che guarda a Urbino. La giornata di studi si concluderà all’interno della Cattedrale, dove, alle 16, i relatori illustreranno la Libreria Piccolomini.
“Oggi analizzaeremo la collocazione de Le Tre Grazie chiedendoci di chi è stata l’idea di metterle proprio qui e perché sono così importanti per la Libreria Piccolomini – continua Barzanti -.Verrà illustrata una lettera di Marsilio Ficino (un filosofo rinascimentale ndr.) al cardinal nipote Francesco Piccolomini. Il titolo dell’iniziativa è ‘La grazia è bellezza‘: la grazia incarna questa bellezza che tende a ritornare a Dio, al bene supremo. E’una lettura della cultura classica in chiave cristiana e neoplatonica”. Come dicevamo nella realizzazione di questa giornata di studi ha partecipato anche Opera – Civita. “Noi cerchiamo di lavorare con stile, con grazia e con bellezza, con convinzione di fare al meglio il nostro lavoro per la città, per gli enti , per l’Opera del Duomo – afferma Stefano di Bello, responsabile di Opera Civita Siena -. Abbiamo subito convintamente accolto l’invito dell’Accademia degli Intronati, questo convegno lascerà il segno su una parte scientifica di uno dei tesori della città”.