Risposta immunitaria al vaccino nei pazienti fragili: ha preso il via a Siena uno studio multicentrico e prospettico, ideato dall’Azienda ospedaliero universitaria Senese e dall’Università degli studi di Siena, per studiare la risposta immunitaria cellulare ed anticorpale, a medio e lungo termine, dopo differenti formulazioni vaccinali anti Sars Cov 2 e in differenti tipologie di vaccinati.
A promuovere lo studio è stata la professoressa Donata Medaglini del dipartimento di biotecnologie mediche dell’Università di Siena, il centro sperimentale è quello della Uoc malattie infettive e tropicali dell’Aou Senese, con il coordinamento della dottoressa Francesca Montagnani, medico dello stesso reparto e ricercatore universitario sempre del Dipartimento di Biotecnologie mediche.
La professoressa Donata Medaglini stessa: “Dopo lo studio sulla risposta immunitaria anti Sars Cov 2 nei soggetti infetti e negli operatori sanitari vaccinati, abbiamo voluto approfondire la risposta immunitaria alla vaccinazione nei soggetti fragili, con lo Studio Patovac Cov. Questo studio prende in considerazione la risposta ai vaccini in diverse tipologie di soggetti fragili, tra cui pazienti con patologie croniche ed ematologiche, emodializzati, trapiantati, immunodepressi, e ne studia l’evoluzione a differenti tempi post-vaccinazione. Oltre alla produzione ed alla persistenza a lungo termine degli anticorpi contro la proteina spike di Sars Cov 2 ed il loro effetto neutralizzante sul virus, in questo studio valutiamo anche la risposta post-vaccinale a lungo termine delle cellule B e T di memoria e la produzione di molecole immunomodulanti quali citochine e chemochine”.
Al momento, per lo studio Patovac Cov, sono stati arruolati 510 Pazienti con patologie croniche e trapiantati, con il coinvolgimento nel gruppo di studio di 6 centri sperimentali che fanno riferimento a reparti dell’Azienda ospedaliero universitaria Senese: malattie dell’apparato respiratorio, cardiochirurgia, nefrologia, dialisi e trapianti, cronicità e fragilità degli anziani, ematologia, terapie cellulari e officina trasfusionale.
La dottoressa Montagnani continua: “Come clinici e come ricercatori abbiamo accolto con entusiasmo la proposta della professoressa Medaglini che viene incontro alle molteplici domande ancora in attesa di risposta in materia di Sars cCov 2 e vaccinazioni. Questa multidisciplinarietà ci ha permesso di proporre la partecipazione allo studio a molteplici categorie di pazienti, affetti da patologie croniche infettivologiche (compresa l’infezione da Hiv), soggetti trapiantati di fegato, di cuore, di midollo osseo, trapiantati di polmone o con patologie polmonare in stadio avanzato, emodializzati, pazienti con patologie ematologiche, e nelle prossime settimane lo studio sarà esteso anche ad altre categorie di pazienti fragili”.
I pazienti appartenenti a categorie fragili che fossero interessati a partecipare allo studio come volontari e a ricevere maggiori informazioni, possono contattare il proprio specialista di riferimento o mandare un’email all’indirizzo patovac.cov@gmail.com.