Pietro Lorenzetti, Stefano di Giovanni detto il Sassetta, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, Domenico Beccafumi, Bernardino Mei, Cesare Maccari. Sono solo alcuni dei maestri i cui capolavori sono protagonisti al Santa Maria della Scala in quella che è la mostra-evento dell’anno per Siena.
Da domani e fino all’8 gennaio va in scena al Complesso museale “Arte senese” che raccontaci racconta, dal Medioevo fino al Novecento, attraverso le opere custodite nelle immense collezioni di Mps.
La mostra è prodotta da FMps, Comune di Siena e Fondazione Santa Maria della Scala. A Vernice progetti culturali sono affidati il progetto scientifico e l’organizzazione. La realizzazione e la comunicazione è invece affidata Opera Laboratori, che ha sviluppato un allestimento sostenibile orientato su materiali e tecniche che limitano al massimo l’impatto sull’ambiente.
“Siamo stati partecipi attraverso una vera e propria operazione di impresa culturale. Abbiamo prodotto la mostra e quindi ci siamo messi in un’avventura positiva”, ha detto Stefano Di Bello, responsabile di Opera Laboratori su Siena.
La Fondazione Mps “ha lo scopo di promuovere la cultura mettendo attenzione e passione” , per questo “siamo soddisfatti di aver promosso questo percorso artistico”. Così il presidente di FMps Carlo Rossi che ha poi auspicato di “valorizzare queste opere anche in eventi successivi”.
“Vogliamo fare capire quale sia stata e come si sia evoluta la nostra cifra stilistica durante i secoli”, ha detto la curatrice della mostra Laura Bonelli. “Abbiamo scelto molte opere che sono tutte del nostro territorio e che sono esposte insieme per la prima volta”, ha aggiunto.
L’obiettivo dell’esposizione è quello di ripercorrere l’amore secolare di Siena verso le arti figurative attraverso i suoi grandi maestri. “Arte senese” propone un’accurata selezione delle collezioni di Mps con dipinti, le sculture e gli arredi “testimoni” di secoli della nostra storia. “Questo rappresenta l’idea di una grandezza infinita che è quella di una città, la nostra, la cui cultura è persistenza della propria memoria”. Sono le parole del sindaco di Siena Luigi De Mossi .
“I capolavori del Monte dei Paschi raccontano la nostra identità”, afferma Lucia Cresti, presidente della Fondazione Santa Maria della Scala, che poi ha sottolineato “la grande sinergia delle realtà culturali senesi, che sono la mossa vincente per questo territorio”.