L’Asl punta sulla realtà virtuale: ecco “PsycoVerso”, progetto che apre nuovi orizzonti nella salute mentale

“Allora Luca adesso siamo dentro al programma e stiamo affrontando quella che è la tua ansia di guidare. Come ti senti adesso che vedi le macchine?. “L’ansia aumenta nel momento in cui vedo arrivare le altre auto”

Il programma di realtà aumentata è Driver ed è dedicato alle persone che hanno paura di mettersi alla guida della propria auto e che in questo modo vedono la propria autonomia limitata.

A far capire come funziona il software sono Luca Pianigiani, direttore della Uoc Psicologia di Siena per l’Asl, e Valentina Bruchi, psicologa della Salute mentale della zona Senese dell’azienda sanitaria e referente del progetto Psycoverso.

Proprio Psycoverso è il nuovo progetto d’avanguardia dell’Asl che affianca l’innovazione digitale alla cura della salute mentale. E per fare questo l’azienda si è dotata di numerose app di tipo riabilitativo che possono andare a incidere nelle funzione cognitive, sociali e relazionali. Altre applicazioni invece sono state fatte per intervenire sulle fobie del paziente.

“Il processo viene condiviso da un equipe multi professionale che lavora intorno al paziente – dice Valentina Bruchi  -. Vengono dunque integrate terapie più tradizionali, sia dal punto di vista psicologico che della riabilitazione nonché del trattamento farmacologico, con la realtà virtuale”.

La sperimentazione di Psycoverso è partita questo mese e questo sistema rappresenta un’opportunità esperienziale molto importante, in quanto consente all’individuo, tramite appositi visori, un forte coinvolgimento grazie al senso di presenza e di partecipazione.

“In un mondo dove la telemedicina sta andando avanti con risultati importanti abbiamo deciso di implementare i nostri progetti terapeutici con la realtà virtuale”, afferma Luca Pianigiani.

L’Asl intanto ha deciso di puntare sul metaverso: “Ci stiamo spingendo in questo ambito che è un motivo d’orgoglio e interverremo in questa direzione. Questo permetterà alle persone maggiore equità e continuità assistenziale”.

MC