La delibera numero 657 della giunta regionale, approvata lo scorso 21 giugno, ha previsto la necessità di supportare l’attività dei pronto soccorso in tutta la Toscana con medici provenienti da altri reparti ospedalieri, per far fronte alla carenza di personale. Ora l’Azienda Usl Toscana sud est ha adottato la delibera che rende operativo quell’atto nelle proprie strutture, per assicurare continuità e regolarità nei servizi di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza. Sarà così l’intera comunità ospedaliera ad aiutare i colleghi delle unità operative di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, garantendo un sostegno nel lavoro quotidiano e la possibilità di effettuare regolari turnazioni. Nelle procedure previste per il reclutamento del personale aggiuntivo, al primo posto c’è infatti l’opportunità di adesione volontaria per ovviare alle carenze in organico individuate dai direttori dei presìdi ospedalieri. Tutti i medici che sono impegnati in discipline equivalenti a quelle necessarie per operare nei pronto soccorso sosterranno così lo sforzo dei propri colleghi.
“Questa iniziativa si è resa necessaria per ovviare alla carenza di personale in questo settore che tocca anche l’Asl Toscana sud est come tutta la regione -spiega il direttore generale Antonio D’Urso-, da qui la scelta di coinvolgere altri professionisti degli stessi ospedali per lavorare insieme ai colleghi che operano nel pronto soccorso e consentire una rotazione nella copertura di tutti i turni. Confidiamo che la risposta sarà confortante, in una logica di sostegno solidale e di collaborazione con quei medici che stanno soffrendo per una mancanza di specialisti nel settore specifico della medicina d’urgenza”.
Nella delibera dell’Asl Toscana sud est sono individuati tutti i passaggi per mettere in pratica il provvedimento. I direttori degli ospedali -d’intesa con i direttori di dipartimento interessati- valuteranno la dotazione organica medica delle unità operative di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, identificando le situazioni in cui è necessario personale aggiuntivo. Il passaggio successivo è l’adozione di tutte le azioni possibili per assicurare la copertura dei turni tramite adesione volontaria dei medici del presidio stesso operanti in altri reparti ma in discipline considerate equivalenti a emergenza urgenza.
Qualora questo passaggio non avesse esito, spetterebbe allora ai direttori degli ospedali predisporre una turnazione su base mensile, con il coinvolgimento di medici di strutture equivalenti, secondo princìpi di rotazione. In questo caso, potrà essere fatto ricorso alla produttività aggiuntiva per garantire i livelli essenziali di assistenza. La turnazione così stabilita, si precisa nella delibera, ha natura di ordine di servizio al quale dovranno attenersi sia i medici interessati che tutti i direttori delle strutture organizzative del presidio.
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