È l’Associazione nazionale vittime civili di guerra (Anvcg), l’ente morale preposto per legge in Italia alla rappresentanza e tutela delle vittime civili di guerra e delle loro famiglie, ad aver lanciato lanciare il progetto che ha una dimensione nazionale ed è totalmente gratuito. Le iniziative sono state rivolte agli istituti scolastici secondari, di primo e secondo grado con il contributo del ministero del lavoro e delle politiche sociali e con la collaborazione del ministero della difesa.
In Toscana hanno partecipato l’Istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Monteriggioni, il Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Massa, il Polo Tecnologico “Manetti Porciatti” di Grosseto, l’Istituto Comprensivo “Francesco Severi” di Arezzo, l’Istituto Comprensivo “Vittorio Fossombroni -sempre di Arezzo- e l’Istituto tecnico industriale “Galileo Galilei” di Arezzo per un totale di oltre 500 ragazzi.
“L’obiettivo è stato quello di offrire alle istituzioni scolastiche un sostegno alle iniziative riguardanti i rischi inerenti ai residuati bellici esplosivi e ai loro effetti”, fa notare Aldo Ierardi, presidente regionale e della sezione di Siena. Tutto questo secondo quanto definito dal protocollo d’intesa in essere con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha lanciato un progetto di respiro nazionale, denominato “De-Activate”.
Il progetto è nato per informare e sensibilizzare i più giovani – e in generale la società civile – sui rischi connessi al fenomeno degli ordigni bellici inesplosi, ancora oggi purtroppo esistente, alla luce dei 60mila ordigni bellici inesplosi che, secondo dati ufficiali del Ministero della Difesa, vengono rinvenuti ogni anno sul territorio nazionale, provocando l’evacuazione di decine di migliaia di persone -purtroppo- e talvolta ancora ferimenti e decessi.
“De-Activate” ha offerto la possibilità a 400 classi in tutta Italia appartenenti ad istituti scolastici secondari, di primo e secondo grado, di partecipare gratuitamente ad una serie di laboratori didattici della durata di 2 ore che si sono tenuti presso i locali delle scuole interessate a partire dal mese di gennaio dell’anno scolastico 2019/2020. In seguito al lockdown, gli incontri, per l’anno scolastico 2020/21 sono stati realizzati virtualmente utilizzando piattaforme digitali. I laboratori sono stati arricchiti dalla presenza di testimonianze dirette di componenti dell’Associazione vittime di tali ordigni. Si è offerta inoltre una panoramica sui drammatici conflitti ancora oggi presenti nel mondo e sui danni che l’utilizzo di ordigni bellici provoca alle popolazioni civili, anche a distanza di tanti anni dalla fine dei conflitti.