“L’ospedale Le Scotte è stato falcidiato. Chi è stato il presidente della Regione Toscana per dieci anni? Chi aveva in gestione la sanità? Enrico Rossi“.
Luigi De Mossi, sindaco di Siena, si smarca da chi lo accusa di essere stato troppo morbido nei confronti della gestione vaccinale dell’assessore alla salute Simone Bezzini e del presidente della Regione Eugenio Giani. Per dare una spiegazione su quanto stia accadendo in questi giorni, durante la conferenza stampa sull’evoluzione del contagio covid, il primo cittadino punta il dito contro l’ex-Governatore della Toscana.
Rispondendo ad una nota di Impegno Civico, lista che lo sostiene in consiglio comunale, De Mossi accusa: “i problemi della sanità toscana vengono da molto lontano. Tutto quello che è stato fatto durante la presidenza Rossi c’è lo ritroviamo oggi”. Il je accuse non si ferma qui, il sindaco attacca a più riprese: “Negli anni di Rossi il Pd ha amministrato la sanità in maniera pessima”.
Chiare le critiche verso la precedente amministrazione come chiari appaiono i distinguo, rispetto agli alleati di centrodestra, quando invece si parla di Eugenio Giani e Simone Bezzini: “La mia posizione è molto semplice: l’arrivo dei vaccini dipende dal governo centrale”, aggiunge De Mossi che successivamente rivendica la collaborazione con la Regione per i progetti sul palazzo della Provincia in via Simone Martini. Ai giornalisti che gli chiedono di esprimere un parere sulla mozione di sfiducia contro Bezzini, presentata dalle forze d’opposizione per il consiglio regionale di domani, il sindaco di Siena risponde :”Il voto regionale non è di mia competenza”.
Tra gli argomenti affrontati durante la conferenza c’è quello del contagio a Siena: “Nelle ultime settimane l’andamento è in lieve miglioramento, la curva si sta ridimensionando”.
Spazio anche sul capitolo Fondazione Monte dei Paschi: “Quando fai una nomina crei un ingrato e dieci insoddisfatti, lo diceva Andreotti”, così il sindaco sulle possibili polemiche che potrebbero generare le scelte, per la Deputazione generale, nella sua maggioranza. “I deputati sono autonomi rispetto agli enti nominanti, ma mi auguro che ci sia una direzionalità univoca con il Comune per l’azione giudiziale, per la direzione generale della Banca, per tutelare l’occupazione”, afferma