La rabbia e la paura di operai e lavoratori Whirlpool scende per le strade del centro storico di Siena arrivando fino in Piazza del Campo.
Il grido che risuona nelle vie della città è uno solo: “Noi siamo voi”, perché il danno che arriva per i lavoratori è un danno per tutto il consorzio urbano. Più di 500 le persone presenti scese al fianco di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm e Cobas lavoro privato nella manifestazione indetta per questa mattina dopo che il coordinamento nazionale aveva proclamato lo stato di agitazione e la mobilitazione dopo la decisione della multinazionale di disertare il tavolo convocato al Mise il 28 settembre dai Ministri Giorgetti e Orlando. L’iniziativa senese è stata peraltro patrocinata dal Comune di Siena e sono state invitate tutte le forze politiche locali e la Regione Toscana.
“Noi ci siamo interessati a questo argomento anche quando non se ne curava nessuno – commenta Valerio Fabiani, consigliere regionale della Toscana -. Noi non ci fermiamo e abbiamo continuato il lavoro con il Mise anche durante questo cambio di governo. La nostra richiesta è che questo tema venga subito preso in carico dal nuovo governo che si sta formando: questa potrebbe essere la vertenza più importante per il territorio nazionale”. “La scelta dell’azienda – aggiunge – di disertare il tavolo ministeriale è stato un atto gravissimo anche perché, in modo abbastanza inedito, erano presenti due ministri. Mi auguro che si sia trattato di una situazione che non si ripeterà”.
“La mia presenza qui era dovuta, il patrocinio alla manifestazione non bastava. Serviva la presenza fisica a fianco dei lavoratori e dei sindacati, dall’inizio del corteo fino al raduno in Piazza del Campo, per portare come sto facendo la solidarietà istituzionale, umana, politica, sociale alla manifestazione”. Questo il commento del sindaco di Siena, Luigi De Mossi, anche lui presente dal momento che il comune ha patrocinato la manifestazione. “I lavoratori della Whirlpool sono un esempio di eccellenza professionale, produttività, abnegazione, come hanno dimostrato anche nel momento difficile della pandemia – prosegue il sindaco -. È ora che queste multinazionali acefale, che non rispondono mai di niente, imparino a trattare in modo diverso i territori in cui operano. Siena, l’impianto senese, i lavoratori e le famiglie senesi meritano rispetto, trasparenza, responsabilità”.
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