Prefetti, Procuratori, Vertici delle Forze dell’Ordine e Responsabili degli Uffici del Lavoro di Siena e Grosseto riuniti a Siena per concordare misure di contrasto allo sfruttamento della manodopera
Il prefetto di Siena Armando Gradone
Nella giornata di ieri si è svolto presso la Prefettura di Siena un incontro che ha visto riuniti insieme i Prefetti di Siena e Grosseto con i Procuratori della Repubblica, i Vertici delle Forze dell’Ordine e degli Uffici del Lavoro delle due province per un esame congiunto delle misure necessarie per rafforzare l’azione di contrasto ad ogni forma di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, resa maggiormente incisiva dal nuovo testo dell’articolo 603-bis del codice penale (introdotto dalla legge 199/2016), e garantire un’efficace cornice di prevenzione a salvaguardia dei diritti e della dignità dei lavoratori, presupposto indispensabile per la migliore valorizzazione della qualità e del prestigio delle numerose produzioni di eccellenza presenti sul territorio.
La riunione ha consentito di fare il punto sulle recenti attività di contrasto della Compagnia Carabinieri di Poggibonsi, da cui è emersa una grave situazione di sfruttamento ad opera di una società con sede nella provincia di Grosseto che forniva decine di lavoratori extracomunitari ad alcune aziende del Chianti senese, e soprattutto sulle esperienze maturate nelle due province nell’ambito delle attività di controllo svolte dalle Forze di Polizia in sinergia con gli Uffici del Lavoro e le Aziende Sanitarie.
All’esito dell’ampia disamina svolta è stata condivisa l’opportunità di:
– definire, eventualmente anche in chiave interprovinciale, specifici piani operativi di monitoraggio e controllo mirati ai contesti produttivi maggiormente esposti al rischio di illeciti nella provvista e nell’impiego di manodopera;
– promuovere, nell’ambito delle due province, tavoli di confronto con le Organizzazioni sindacali e le Associazioni di categoria per l’individuazione di linee di intervento condivise idonee ad assicurare il rigoroso rispetto dei diritti e del benessere dei lavoratori, favorendo in prospettiva la realizzazione di un contesto produttivo che proprio dal binomio legalità-qualità possa trarre il suo principale e peculiare fattore di successo e sviluppo.
La puntuale messa a punto di tali linee di indirizzo, eventualmente anche mediante la sottoscrizione di uno specifico protocollo d’intesa, sarà esaminata nel corso di un prossimo incontro congiunto.
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