Lavoro, la previsione di De Mossi: “La crisi non brucerà Siena ma ora dobbiamo essere duttili”

“Spero che quest’amministrazione non faccia come Enea che fuggì da una città in fiamme”, ha chiuso il suo lungo ragionamento con una battuta il sindaco di Siena Luigi De Mossi mentre viene intervistato proprio dietro ad un dipinto, appartenente alla Collezione Spannocchi, che raffigura l’antico Eroe troiano mentre scappa da Ilio.

L’occasione della presentazione dei nuovi allestimenti, per l’esposizione che unisce i preziosi dipinti, è stata anche un’opportunità per tracciare un quadro della situazione nel Comune. “Bisogna essere duttili ed avere il coraggio di sapersi re-immaginare di nuovo”, dice il sindaco riferendosi al tema del lavoro a cui, negli scorsi giorni, è stato dedicato anche un consiglio comunale monotematico.

Quando si parla di lavoro non si può evitare un nodo come quello del Monte dei Paschi: “Dobbiamo riuscire a stabilizzare l’attuale numero di occupati e mantenere un legame tra parte direzionale e città- è il commento di De Mossi-. Occorre però capire che il Monte non può mantenere le stesse funzioni per il territorio  di qualche anno fa”. Con questa consapevolezza il sindaco di Siena ribadisce un concetto: “Spostiamo una parte dell’occupazione sulle scienze della vita e sull’ intelligenza artificiale, sono due settori che possono darci buoni standard in termini lavorativi”.

Con l’argomento della riunificazione della magnifica Collezione Piccolomini Spannocchi si passa a parlare del Santa Maria della Scala. “Dobbiamo dotarlo di spazi per le mostre temporanee – afferma De Mossi-. Ad ora abbiamo tre cantieri aperti, qualcosa dovrebbe finire entro il nostro mandato e presto permetteremo la presenza di 1200 visitatori contemporanei”.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi