Le acqueforti senesi di Guido Colucci, artista poliedrico e giramondo, trovano una nuova casa tra le mura di Palazzo Sansedoni. In occasione del centenario della pubblicazione dell’album ‘Alinari’, infatti, all’interno del percorso museale della Fondazione Monte dei Paschi sarà ospitata la rassegna ‘Il Palio di Guido Colucci, 1921-2021, cent’anni dopo’. La mostra, curata da Alessandro Leoncini, è stata realizzata con il contributo di Studio art centers international Florence (Saci), la libreria Itinera di Siena e Vernice progetti culturali, società strumentale di FMps, che ha partecipato all’organizzazione.
“Colucci è un artista a tutto tondo: pittore, incisore, fotografo, ceramista, arredatore, in pratica faceva di tutto e lo faceva bene”. A parlare è Alessandro Leoncini, il curatore della mostra, che continua: “La tecnica dell’incisione all’acquaforte l’ha presa dall’anziano Giovanni Fattori, una tecnica che poi ha perfezionato nel corso di tutta una vita”. “Colucci ha dedicato più serie a Siena – prosegue Leoncini -, una dedicata alle strade, una a Piazza del Campo e una al Palio, perché aveva un legame molto stretto con la città : suo fratello, infatti, lavorava in prefettura e Guido Colucci l’aveva frequentata sin da giovane”.
“Il Palio fin dalla seconda metà del XIX secolo – conclude il curatore della mostra – era sempre di più identificato con la città , e lo stesso succedeva al contrario. Dopo la mostra del 1904 gli amministratori della città e di Banca Monte dei Paschi, si accorsero che il Palio portava a Siena un grande indotto economico. Colucci, dal canto suo, fu attratto da questa festa colorata e rumorosa e volle rappresentarla a modo suo”.
Emanuele Giorgi