Una stazione per l’Alta velocità che faccia da volano di sviluppo economico per la provincia di Siena, la Toscana del sud e tutta l’Umbria. È questo l’appello che hanno voluto lanciare questa mattina, congiuntamente, le Camere di commercio di Siena, Arezzo e Umbria; appello rivolto prevalentemente alle istituzioni. “Ci sembra doveroso – ha detto il presidente della Camera di commercio di Siena e Arezzo, Massimo Guasconi – scuotere le istituzioni dall’immobilissimo che si è generato nell’ultimo periodo. Gli interessi della campagna elettorale si sono spostati su altri piani, ma su questo tema non ci devono essere altri rinvii”.
Le Camere di commercio di Arezzo-Siena e dell’Umbria, insieme alle associazioni economiche di categoria, hanno deciso infatti di fare fronte comune, mettendo da parte i personalismi per chiedere la realizzazione del progetto di una linea ferroviaria di alta velocità e alta capacità che unisca finalmente Milano e Salerno. “Fra Roma e Firenze – spiega ancora Guasconi – non c’è una stazione intermedia di alta velocità, e stiamo parlando di un tratto di oltre 250 chilometri. Ricordiamo che tra Milano e Bologna la distanza è di 300 chilometri e fra le due c’è la stazione Mediopadana. Quella di spezzare la tratta è una necessità fisica per un territorio che non può essere trascurato, quello della Toscana sud-est e dell’Umbria”.
Un investimento, come spiega ancora Guasconi, che si aggirerebbe intorno ai 40 milioni. “Quando parliamo di grandi opere come questa – aggiunge -, una cifra che non arriva a 50 milioni è ampiamente sostenibile. Il punto è che come mondo economico, noi, chiediamo tempestività ed immediatezza perché si possano porre le premesse giuste e portare a termine l’opera nel più breve tempo possibile”. “Sono fondi – spiega ancora Guasconi – che si liberano in una stagione di grandi investimenti come quella del Pnrr. Questi fondi potrebbero essere reperiti grazie all’Rfi”.
Una stazione strategica per quella che è a tutti gli effetti una macro-area con oltre 200mila imprese, stando ai dati raccolti dalla stessa Camera di Commercio, potrebbe portare un indotto di oltre 600mila occupati oltre a rappresentare un ulteriore propulsione per il turismo che potrebbe portare oltre 10 milioni di presenze annue.
“Non entriamo – conclude Guasconi – nel merito della collocazione, che sarà una scelta tecnica. Abbiamo avuto l’impressione che si potrebbero creare ostacoli, noi invece vogliamo mostrarci tutti decisi per la realizzazione di questa opera. La realizzazione sarà poi in capo ad un organismo tecnico”.
L’iniziativa delle Camere di commercio, peraltro, ha ricevuto il plauso dal comune di Siena, che ha fatto sapere di “accogliere con estremo favore l’avvio di un’azione congiunta tra gli enti camerali dei tre territori”. “Lo stesso nome con cui l’ipotetica stazione è stata informalmente battezzata, “Media Etruria”, evoca l’unicità di queste tre ampie e articolate province, ricche non solo di popolazione ma di impresa, di turismo, di eccellenze formative, storico artistiche, enogastronomiche – scrivono da Palazzo Pubblico -. La domanda di mobilità e di accessibilità di queste tre province deve trovare soddisfazione. L’aggancio al sistema nazionale ed europeo dell’Alta Velocità non è rimandabile, e rappresenta una delle più importanti opportunità che il nostro territorio deve cogliere, a qualsiasi costo, anche per costruire strumenti strutturali che aiutino a progettare lo sviluppo futuro. Soprattutto in un periodo di crisi che impone a ogni territorio una ridefinizione del proprio posizionamento strategico.
Emanuele Giorgi