Siena

Le Docg toscane: il Morellino di Scansano

In Maremma il vitigno principe della Toscana, il Sangiovese, diventa Morellino, che qui grazie alle particolari caratteristiche del territorio e alla sua vicinanza al mare, si esprime con finezza aromatica, sapidità e freschezza.

Il Morellino di Scansano acquisisce la Doc nel 1967 e successivamente la DOCG nel 2007. Nasce nella Maremma Toscana, una delle aree più incontaminate della Toscana, che si trova nella parte costiera più a sud della regione, ed è racchiusa tra le valli del fiume Ombrone e del fiume Albegna. La zona comprende i comuni di Scansano e parte dei Comuni di Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbegna, Semproniano.

Numerosi ritrovamenti archeologici, come ad esempio orci di terracotta del V secolo contenenti semi di vitis vinifera, testimoniano che la produzione vinicola di questa parte della Toscana risale all’epoca etrusca. Intorno al 280 a. C. i Romani si impossessarono dell’area, dando un maggiore impulso all’agricoltura e alla produzione vinicola. Nel Medioevo con il crollo dell’Impero Romano, la Maremma visse un periodo di progressivo abbandono e impaludimento, con conseguente restringimento delle aree vitate. E’ solo nel XIX secolo che Pietro Leopoldo I riesce a richiamare le grandi famiglie e a ridare uno slancio alla produzione della zona. In effetti il nome Morellino deriva dai cavalli bai di questi borghesi detti “morelli” per il loro un manto scurissimo. Prodotto con uve all’85% Sangiovese e un 15% di uve a bacca nera consentite nella Regione Toscana, il vino si trova nella tipologia “Annata”, che viene immessa al commercio nella primavera successiva alla vendemmia, oppure “Riserva”, che ha un invecchiamento di 2 anni, di cui uno in botte.

Il Morellino ha un colore rosso rubino intenso, che tende al granato per la Riserva, dagli aromi fruttati a bacca rossa (mora, mirtillo, amarena) e sfumature balsamiche. Ha una buona consistenza, con un tannino abbastanza morbido e una certa freschezza data dall’acidità. Al palato è abbastanza persistente e lascia il sentore di frutta fresca croccante. Si abbina piacevolmente con primi piatti e sughi rossi anche a base di carni, zuppe e minestroni, carni arrosto o alla griglia e selvaggina.

 

Stefania Tacconi

marco crimi

Share
Published by
marco crimi

Recent Posts

Storie di donne – Quando il pericolo riguarda i miei figli

Non solo il 25 novembre ma partiamo da qui Abbiamo raccolto grazie alla collaborazione con…

4 ore ago

Ai premi di Banca Centro la promessa di Mihai Dragusanu: “Porterò la ‘tuta gold’ dal laboratorio al mondo reale”

Una lezione di vita, non solo di robotica e intelligenza artificiale. E poi una promessa:…

5 ore ago

Basket, la Virtus Siena ospita Spezia nell’ultima del girone di andata

Giro di boa per la Stosa, che dopo due trasferte consecutive torna al PalaCorsoni per…

5 ore ago

Maglie iconiche e leggende bianconere: ecco come la Robur ha ripercorso 120 anni di storia in una settimana

Sono stati giorni frenetici, che ci hanno riportato indietro nel tempo, che ci hanno fatto…

6 ore ago

25 novembre, Sei Toscana insieme a “Donna chiama donna” per combattere la violenza di genere

"In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, grazie alla collaborazione…

8 ore ago

“La grande illusione”, al museo civico di Montepulciano inaugurata la mostra di Nicolò Tomaini

È stata inaugurata ieri sera al Museo civico pinacoteca Crociani di Montepulciano "La Grande Illusione",…

9 ore ago