Realizzata da Domenico Beccafumi nel 1546, la tarsia raffigurante il “Sacrificio di Abramo” è situata di fronte all’altare maggiore della cattedrale. L’opera racchiude le varie fasi della vicenda biblica narrata nel libro della Genesi, in cui il Signore mette alla prova la lealtà di Adamo chiedendo di offrire in sacrificio il figlio Isacco.
In alto a sinistra è raffigurato dunque il primo momento della narrazione, in cui Abramo accetta senza esitazione l’ordine del Signore. La vicenda procede in alto a destra in maniera molto commovente, infatti si può vedere la madre che stringe a sé il figlio destinato al sacrificio sul monte. In basso a destra è raffigurato Isacco, impaurito e tremante, che attende il suo destino mentre il padre si congeda dai servitori, i quali attendono in basso a sinistra la realizzazione della volontà di Dio.
Al centro della tarsia è rappresentato il momento culmine della vicenda: Abramo dopo aver costruito un altare depone suo figlio su una catasta di legna, così impugnando la spada è sul punto di compiere il sacrificio. Al momento dell’immolazione L’Angelo del Signore chiama Abramo dal cielo e lo ferma. Il giovane Isacco rappresenta il Cristo inviato sulla terra dal Dio Padre, morto sulla Croce per salvare l’umanità. La figura del Cristo infatti, nonostante non sia mai rappresentata tra le tarsie del pavimento, è costantemente evocata e diventa presenza viva sull’altare maggiore. Domenico Beccafumi è riuscito a perfezionare la tecnica del commesso marmoreo in maniera straordinaria, fino ad ottenere risultati di chiaro-scuro nelle sue opere con l’impiego di marmi bianchi, grigi e neri.
Clelia Venturi
Tratto da: Siena – Cattedrale, Cripta, Battistero di Marilena Caciorna