L’idea che sta alla base del Progetto RES – Nuova vita alle Mura di Siena è quella di introdurre innovazione nelle forme di promozione del territorio.
Partire dal restauro e recupero della cinta muraria di Siena, per collegare a questa imponente operazione – destinata a durare alcuni anni – una serie di eventi che rendano attraente la città e tutto il suo territorio per aziende nazionali ed internazionali che possano trovare così motivo di interesse per investimenti produttivi o per atti di mecenatismo a favore del patrimonio culturale ed ambientale.
Un’attività di comunicazione e promozione che nell’intento del soggetto promotore – la rete di imprese RielPublishing, di cui anche io faccio parte – tenga alta la soglia di attenzione su Siena. Un lavoro che potrebbe essere stato fatto in qualsiasi altro momento, ma che assume un valore particolare, amplificato in termini positivi, se è invece legato ad un’opera come il restauro delle antiche Mura, ovvero una delle testimonianze storiche, culturali ed identitarie più importanti e visibili della grandezza della storia di Siena.
Il Progetto RES – Nuova vita alle Mura di Siena sarà presentato il 6 maggio all’assemblea nazionale di AssoRetiPmi, l’associazione nazionale delle reti di imprese, cui aderiscono migliaia di aziende e sarà quello già un primo banco di prova per saggiare l’interesse che Siena ed il suo territorio possono esercitare, in tanti campi di attività. Da quelli strettamente legati alle Mura stesse (urbanistica, mobilità dolce, tecniche di restauro, workshop e formazione professionale), a quelli che riguardano invece gli spazi della città (sport, spettacolo, turismo sostenibile, accessibilità).
Con un occhio attento anche a quei tanti soggetti cittadini che sanno esprimere eccellenza nei loro campi e che non sempre trovano spazio adeguato e valorizzazione delle loro competenze ed energie.
In questo senso il Progetto RES, che fin dalla presentazione al Teatro del Costone ha trovato l’appoggio di alcune associazioni (Club Unesco, Le Mura di Siena, Senesi nel Mondo, Unione Italiana Ciechi), avrà successo solo se riuscirà a coinvolgere il più ampio numero di soggetti, ognuno dei quali potrà dare il suo contributo nel campo che gli è proprio. In piena autonomia, nell’ambito di una strategia coordinata che sarà misurata su un primo periodo di tre anni.
Roberto Guiggiani