Il gruppo consiliare del Partito democratico del comune di Siena ha presentato una mozione sul lavoro per il post covid. “Cinque C per rilanciare Siena: Coordinamento, Cambiamento, Crescita, Capitale sociale e Contesto Ambientale”, si legge nella nota del Pd, che spiega: “Nel consiglio comunale di lunedì la discussione su come Siena deve affrontare la crisi si è conclusa con l’approvazione del documento prolisso e generico proposto dalla maggioranza con soli 14 voti su 33, con una votazione resa valida dalla presenza responsabile dei consiglieri di minoranza. I primi a non essere interessati o convinti su questo importante tema sono state, quindi, le forze di maggioranza. I Gruppi consiliari Pd, Per Siena, In campo e Sena civitas, hanno firmato insieme per la prima volta una mozione unitaria, ben più chiara e concisa, che merita di ritornarci in questo spazio, dopo che si è letto in questi giorni solo di quella della maggioranza”.
Il documento, che ricorda le ripercussioni sull’economia della pandemia “producendo un arretramento drammatico della crescita (-12 punti di Pil)”, “Inoltre -prosegue la nota- abbiamo rivendicato un maggiore coordinamento di tutte le istituzioni, categorie economiche, parti sociali e del mondo della cultura, che hanno mostrato di avere propositi chiari per superare il momento, richiamando il comune di Siena ad essere più attivo sia verso i propri cittadini che come capoluogo” “Senza coordinamento -spiegano- non si potranno cogliere le opportunità delle nuove sfide del cambiamento per la sostenibilità nella transizione digitale e degli stili di vita e progettare per il Recovery fund, per i bandi europei, nazionali e regionali, dalla rigenerazione urbana alla mobilità, per un turismo che ha bisogno non solo di arrivi, bensì, soprattutto, di presenze”.
Le opposizioni, quindi, dicono di aver dato un contributo proponendo le cosiddette ‘cinque C’: “otto chiare linee di progetto e di azione per agganciare il Pnrr (più comunemente inteso come Recovery Fund) da parte del Comune, in forma singola od associata con gli altri comuni, come concretamente stanno provando a fare, ad esempio, a Livorno, a Firenze e nella vicina Valdelsa”. La nota poi commenta il bando della Next generation Siena, che, scrivono “riguarda esclusivamente il supporto alla progettazione ed alla formazione dei dipendenti comunali, e non l’intercettazione reale dei bandi di finanziamento”.
La nota, poi, cita le sette proposte che erano state portate avanti, “cui la Maggioranza ha votato contro”:
- Collaborare attivamente con i comuni e la regione per la costruzione di un distretto industriale delle scienze della vita.
- Collaborare attivamente con i comuni e la regione per la costruzione di un distretto culturale evoluto e della green economy.
- Adottare tutte quelle azioni necessarie per migliorare anno dopo anno gli indicatori di sostenibilità, previsti dall’agenda 2030, traducendo in azioni concrete le indicazioni della commissione europea ed ottenere le dovute certificazioni sulle politiche di sviluppo comunale.
- Attivarsi per un coordinamento tra il sistema della formazione, le competenze e le specializzazioni richieste dalle imprese, per dare concreta prospettiva ai giovani e recuperare la dispersione scolastica.
- Attivarsi per la crescita delle infrastrutture, individuando le priorità e gli investimenti specifici.
- Avere un’attenzione specifica al lavoro delle donne e dei giovani, costruendo un nuovo welfare e nuovi servizi che li sostengano.
- Razionalizzare i sostegni diretti con risorse comunali a settori capaci di leva sociale (taglio dell’Imu per i proprietari che riducono gli affitti e sostegno al superbonus).
- Maggiore sensibilità verso azioni concertate della cosiddetta area senese sia dal punto di vista demografico che per la distribuzione delle funzioni, ad incominciare da quelle economiche.
“Questi sono buoni propositi, ma la palla la guida chi governa, che finora ha elencato i problemi, senza indicare le soluzioni”, conclude la nota.