Sei piccole fonti medievali, affascinanti nella loro semplicità, si trovano sparse nella campagna a poca distanza l’una dall’altra, nei dintorni dell’ degli abitati di Costafabbri e Costalpino.
Non sembra esistere altra zona nella campagna attorno alla nostra città che abbia questa ricchezza di fonti, e non a caso è proprio qui che si trovano due antichi insediamenti fortificati, quello del Monastero e quello di Sant’Abondio, che fanno parte integrante del territorio della Contrada della Chiocciola, l’unica eccezione alla regola che vuole i territori delle contrade esclusivamente all’interno della cerchia muraria.
Quasi tutte le fonti rispecchiano la struttura delle grandi fonti medievali presenti in città, ed alcune sono alimentate da un breve bottino che si inoltra nelle colline.
La fonte di Sant’Abondio
Piccola fonte situata poco sotto la collinetta fortificata di Sant’Abondio è costituita da un’unica vasca scavata nella sabbia, sovrastata da una tettoia realizzata successivamente, e collegata ad un bottino che si inoltra nella collina. É in buono stato di conservazione ed utilizzata per irrigare gli orti circostanti.
La fonte della Commenda
Piccola fonte situata poco sotto Villa Flora costituita da un’unica vasca scavata nel terreno, senza manufatti in muratura. Una breve e piccola galleria, anche questa semplicemente scavata nella sabbia, raccoglieva l’acqua di una sorgente secondaria poco distante. E’ in modesto stato di conservazione.
La fonte del Romito
La fonte si trova sotto il podere Romito, nel fondovalle percorso dall’antica via Grossetana, oggi SS.73 Ponente Senese-Aretina. É composta da una piccola vasca di attingimento, seguita da un abbeveratoio e da un lavatoio riparato da una tettoia, infine da una cisterna che raccoglie l’acqua del trabocco. Dai documenti storici non risultano informazioni sulle origini della fonte, ma nel 1295 si ricorda già la presenza. Di certo, fino a trenta anni fa era utilizzata dagli abitanti del borgo di S.Carlo per abbeverare gli animali e per usi domestici, ed era collegata ad una serie di lavatoi oggi scomparsi.
La fonte di Cannelle
Conosciuta anche come “Le Stagioni”, si trova sul costone che sovrasta la strada statale 73 Senese-Aretina tra Costalpino e Costafabbri. É completamente scavata nella sabbia ed in buono stato di conservazione, ma nascosta dalla vegetazione infestante. Il frontone esterno è formato da un muro di mattoni alto 2 metri e privo di ogni decoro architettonico, al centro del quale si trova l’ingresso, sormontato da tre archi consecutivi, che hanno senz’altro un’origine più recente rispetto alla fonte vera e propria.
La fonte è composta da diversi ambienti. In quello centrale si trova la vasca, da cui parte un bottino. Sui due lati ci sono delle nicchie, che conferiscono alla fonte una pianta a croce.
La fonte serviva probabilmente il vicino Monastero, al quale era collegata da una galleria che sbucava nelle vicinanze.
La fonte di Costalpino
La fonte si trova nella valle sotto il borgo di Costalpino, ed è raggiungibile percorrendo una strada campestre che parte dalla Strada Statale Senese-Aretina 73 Ponente.
Il muro di facciata, in mattoni, è imponente e severo, largo 8 metri ed alto 6 metri, privo di ogni decoro architettonico, ma in origine aveva probabilmente un coronamento più alto.
All’interno si trovano tre vasche, in altrettanti vani messi in comunicazione da brevi gallerie trasversali, che si inoltrano per 10 metri nella collina sabbiosa con un sistema che ricorda quello degli antichi sepolcri etruschi e romani, per via del soffitto a forma di capanna, ed in piccola parte sviluppate verso l’esterno con piccole volte a mattoni. L’acqua si accumulava per stillicidio dalla volta e dalle pareti della grotta, in quanto non vi è traccia di bottini. É privo di lavatoio e abbeveratoio, ma probabilmente questo complesso idrico era completato da altri due altri bacini dette “Le Gocciole” che si trovano ad una quota inferiore, a circa 100 metri di distanza. Oggi è proprietà privata ed in stato di abbandono.
La fonte della prodaia
Nei campi attorno al Monastero si trova questa bella fonte composta da due vasche inserite in una nicchia sovrastata da un’unica arcata. La fonte, sebbene un pò sepolta dalla terra che gli si è addossata, è in discreto stato di conservazione.
Gabriele Ruffoli
Un ringraziamento particolare per le informazioni va all’Agriturismo La Torretta