“Forse se non avessi avuto quella malattia, non avrei capito molte cose. Prima avevo una visione materialistica della vita e seguivo sempre le mode, oggi non più: porto Dio nel mio cuore e quello che conta davvero è avere una famiglia che ti voglia bene”. Le attese interminabili nelle camere isolati, i dolori, le paure, le incertezze, i controlli, i cicli di chemioterapia e lo stravolgimento della vita quotidiana. Ha dovuto passare tutto questo Antonella Caporaso, una giovane ragazza a cui, a soli 9 anni, è stata diagnosticata una leucemia. Un’infanzia passata tra i corridoi del policlinico Le Scotte con un male che cresceva nel suo piccolo corpicino. Adesso Antonella, che ha sconfitto quel male ormai da tempo,è ritornata a parlare di quell’esperienza traumatica.
“Al tempo, alle Scotte, il reparto di ematologia non era ancora pronto, mi sistemarono in una piccola stanza che per lungo tempo è stata la mia seconda casa – commenta-. C’ho festeggiato il Natale, la Pasqua, il Carnevale. Fino agli 11 anni ho fatto la chemio, i capelli mi sono caduti 4-5 volte, non li avevo neppure alle medie. Non è stata facile, la vita mi fu veramente strappata via nel corpo e nella mente. Da piccola ero molto attiva, facevo danza, sport e recitazione ma ho dovuto rinunciare a tutto questo. Ho dovuto abbandonare le mie passioni”.
Anni difficili dove il tempo scorreva lento e gli attimi venivano scanditi dalla solitudine e dalla depressione. “Non ho fatto la scuola che volevo fare, e mi sono sentita un po’ discriminata – continua-, non avevo nessun amico che mi venisse a trovare durante la degenza, non potevo andare in gita come gli altri studenti”.
All fine è stato un grande amore quello che le ha permesso di superare tutto, ad essere forte e determinata nonostante gli eventi che hanno segnato la esistenza fin dalla tenera età. “La nascita di mia sorella è stata la prima cosa che mi ha aiutato a uscire da questa brutta situazione. Vedendola crescere ho realizzato che anche io potevo donare amore. Adesso sono sposata con un uomo che mi rende felice e non mi fa mancare nulla”.
Il suo è stato un cammino arduo, difficile e faticoso ma, quando parla della malattia, Antonella non si sofferma tanto su ciò che le è stato tolto dal punto di vista fisico, ma su come ha imparato a vedere ogni cosa in modo nuovo con tanta voglia di affrontare con il sorriso le avversità.
“La fede in Dio mi è stata di enorme aiuto. Se prima ero pigra e non avevo voglia di fare niente, scoraggiata da quello che ho avuto, il Signore mi ha dato l’energia per affrontare la vita, ad avere fiducia in me stessa, aiutare chi ha bisogno. Nel mondo c’è tanta cattiveria, io voglio fare del bene, voglio donare tutta me stessa agli altri”.
Marco Crimi