“La mia è stata una scelta dovuta alla passione. Prima facevo un altro mestiere, i miei avevano un noto negozio di biancheria che aveva aperto mio nonno nel 1948. Mentre lavoravo lì mi sono laureata in agraria e sono passata dalle lenzuola a fare l’agricoltore”. Da questa decisione di strada ne ha fatta Bianca Mascagni, giovane figlia dei commercianti proprietari di quello che fu l’omonimo esercizio di via Montanini. Un nome, quello della famiglia, tra quelli dei commercianti che hanno fatto una bella parte nell’economia e nel commercio della città.
Bianca ha deciso però di scrivere la sua storia non tra le pietre del centro ma tra i filari della campagna della Val d’Orcia. Una contadina “di prima generazione”, così si è definita.
“La passione l’avevo già da piccolina, sia per gli animali che per la natura – ci dice Bianca-. Dopo gli studi superiori mi sono avvicinata ‘un po’ per gioco’ alla facoltà di agraria. Continuando il mio percorso di studi ho capito che questa poteva essere un’opportunità ed un’alternativa. Questo è un lavoro giovane, fresco,dinamico e non statico come ci sono in altri settori”.Così arriva la decisione e la svolta: si passa dalla città alla campagna in quella che un tempo era la tenuta di caccia del nonno, tra Pienza e Montalcino. In questi terreni Bianca ha fatto partire la sua attività olivicola e ceralicola . L’olio è extravergine, ha certificato bio ed è di varietà autoctone toscane: Moraiolo Leccino e Frantoio. Il rispetto della tradizione si vede anche nella produzione dei cereali: grani antichi come il verna ma anche orzo e avena.
“La mia azienda è giovanissima, sono partita da zero e alle spalle non ho il background della maggior parte dei ragazzi che fanno i contadini oggi – racconta-.In questo settore di solito si prende in mano le imprese dei nonni e dei padri e si continua il loro lavoro. Per me non è andata così. Ho cambiato vita perché vedevo nell’agroalimentare una possibilità di cambiamento. Di difficoltà ne ho trovate diverse. Un grande aiuto morale e manuale l’ ho avuto da mio padre: ha deciso di seguirmi in questa avventura e mi dà una grande mano in questo lungo percorso”.
“La nostra realtà ha già fatto qualcosa di innovativo – spiega-. Ho un impianto olivicolo particolare ( produrrà olio di tipo Arbequina)che ricorda quello dei vigneti: gli olivi sono disposti a filare. Questo permette nella fase adulta delle piante di effettuare una raccolta meccanizzata. Posso monitorare la salute delle piante in modo più efficiente e ridurre drasticamente l’impatto ambientale e l’inquinamento agricolo. Questa tecnica è usata in pochissimi casi in Italia, in Toscana si conta sulle dita delle mani. E’stata una scommessa, volevo utilizzare questo tipo di allevamento nel biologica”.
L’avventura di questa giovane operatrice del settore agroalimentare è stata resa possibile anche grazie alla presenza costante di un’associazione come la Coldiretti Siena. “Nel 2015 quando ho aperto la partita iva mi sono presentata da loro, gli ho raccontato la mia storia e gli ho chiesto cosa dovessi fare. Oltre a darmi dei consigli sul lato pratico, mi hanno aiutato sul lato burocratico e mi hanno dato un enorme sostegno per partecipare al bando giovani Psr della Regione Toscana per l’avvio dell’impresa agricola. Sono entrata in graduatoria e poi tra i vincitori, la Regione così mi ha fornito un finanziamento per poter acquistare un trattore e diverse macchine operatrici”.
In cinque anni molte sono state le soddisfazioni. “Veder crescere le piante che hai messo a dimora nella terra è una delle cose più belle del nostro mondo. Soprattutto ho imparato a dare il giuso valore alle cose: capisci cosa è importante perchè in agricoltura non puoi controllare tutto. Il mio è stato un cambiamento radicale, mi è stata donata una nuova filosofia di vita. Adesso la mia è un’azienda piccolina ma ho fatto questi sacrifici per qualcosa di grande.Qui bisogna mettersi in gioco completamente ed aspettarsi di tutto e non arrendersi mai. Mi auguro con tutto il cuore che i miei clienti possano capire le mia competenze, il mio continuo studio, la mia continua ricerca e e soprattutto il mio amore”
Marco Crimi